IBM dona 40mln di dollari all'open source

IBM dona 40mln di dollari all'open source

Il colosso si lascia alle spalle qualsiasi indugio e regala all'open source e alla comunità Java una piattaforma di sviluppo del valore di 40 milioni di dollari. In nome di Linux e di un mercato da allevare
Il colosso si lascia alle spalle qualsiasi indugio e regala all'open source e alla comunità Java una piattaforma di sviluppo del valore di 40 milioni di dollari. In nome di Linux e di un mercato da allevare


Armonk (USA) – IBM ha annunciato che rilascerà nel pubblico dominio 40 milioni di dollari in software, un “bottino” nato dal progetto Eclipse, una piattaforma universale di strumenti per lo sviluppo di applicazioni per l’e-business, come i Web service.

Con il rilascio della piattaforma Eclipse come software open source, IBM spera di spingere l’accoppiata Linux/Java verso il mercato dei servizi Web e delle applicazioni enterprise.

La nuova comunità open source che gravita attorno a Eclipse impegna già oltre 150 software house, fra cui Red Hat, e coinvolge circa 1.200 sviluppatori di tutto il mondo.

“Eclipse integra tutti i processi di sviluppo, come testing, ottimizzazione e debugging, e tutti gli strumenti per consentire agli sviluppatori di creare applicazioni di alta qualità in minor tempo e avvalendosi della tecnologia sviluppata da altre case”, ha spiegato IBM in un comunicato.

“Questa è una delle mosse più audaci che IBM abbia fin qui compiuto – ha dichiarato James Governor, analista di Illuminata – L’azienda sta guidando lo sviluppo di una piattaforma open source che fornisce molti di quei servizi basilari di cui gli sviluppatori necessitano, assicurando l’integrazione fra gli strumenti sul mercato. Questo non è solo un’infrastruttura o un’insieme di API: questo è codice reale progettato per lavori reali”.

IBM sostiene che l’apertura di Eclipse alla comunità open source rappresenta il prossimo stadio della sua strategia Linux. Il colosso di Armonk sostiene infatti che gli strumenti basati su Eclipse – che girano sia su Linux che su Windows – consentiranno agli sviluppatori di creare applicazioni per l’e-business direttamente su Linux, accelerando in questo modo l’affermazione dell’OS free come un ambiente di sviluppo di applicazioni.

IBM non è la sola a fornire agli sviluppatori Linux tool adatti per la creazione di applicazioni e servizi Web di alto livello: anche Borland sta spingendo nella stessa direzione, soprattutto con il rilascio di Kylix 2 , una suite per sviluppatori ancor più orientata all’e-business ed ai Web service.

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Pubblicato il
7 nov 2001
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