Dalla Francia il GSM subacqueo

Dalla Francia il GSM subacqueo

La inaugura France Telecom che con Amphicom entro l'anno prossimo spera di commercializzare una sorta di telefonia mobile per i sommozzatori
La inaugura France Telecom che con Amphicom entro l'anno prossimo spera di commercializzare una sorta di telefonia mobile per i sommozzatori

Roma – Entro la fine dell’anno prossimo France Telecom potrebbe iniziare la commercializzazione di un servizio di telefonia mobile per sommozzatori o, comunque, per chi affronta lunghe permanenze sottacqua e ha necessità di comunicare con colleghi sopra e sotto la superficie del mare. Un primo sistema che si avvicina a questo risultato è già stato messo a punto.

Grazie ad un accordo con il produttore specializzato Amphicom , il colosso della telefonia francese punta per il momento su un prodotto non ancora particolarmente duttile ma promettente.

Si tratta di un dispositivo composto da un boccaglio insensibile alla pressione, di una tastiera remota, di una luce ad intermittenza. Il device si collega ad un apparecchio GSM collegato da un cavo ad una boa che rimane in superficie. Nella parte subacquea, il boccaglio (vedi figura a lato) è studiato per trasmettere il suono all’utente sfruttando le capacità di risonanza dei denti. Il sommozzatore può accorgersi della chiamata in arrivo grazie all’intermittenza della luce e dunque decidere di aprire il contatto che avvia la trasmissione del suono. Grazie allo speciale boccaglio può rispondere a chi lo ha chiamato.

In effetti questa è solo una delle applicazioni delle tecnologie sviluppate da Amphicom che sta ora lavorando, anche in questo caso assieme al colosso francese delle TLC, per arrivare alla possibilità di una comunicazione wireless vera e propria tra sommozzatori, con conseguenze che si ritengono importanti sia per la riuscita delle operazioni subacquee che per la sicurezza delle immersioni.

Questo sistema più evoluto nelle intenzioni di France Telecom dovrà liberare dalla connessione diretta con la boa e collegare anche chi si immerge con coloro che rimangono in superficie, di fatto arrivando ad un ambiente wireless totale che non risenta in modo particolare dell’ostacolo costituito dalla presenza dell’acqua. Stando a quanto riportato sul sito Amphicom, una delle vie di studio perseguite per questo risultato si baserebbero su sistemi di comunicazioni senza ultrasuoni ma basati su miniscariche generate da micro-elettrolisi sottomarine. Si tratterebbe di un sistema capace in questo modo di funzionare anche in acque particolarmente torbide o in ambienti sottomarini con molti ostacoli fisici frapposti tra i diversi utenti.

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Pubblicato il
29 nov 2001
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