La e-legge americana combattuta dai russi

La e-legge americana combattuta dai russi

ElcomSoft potrebbe rivelarsi un potente maglio contro la legge americana sul copyright nell'era digitale, legge da sempre nel mirino di libertari e associazioni
ElcomSoft potrebbe rivelarsi un potente maglio contro la legge americana sul copyright nell'era digitale, legge da sempre nel mirino di libertari e associazioni


Washington (USA) – C’è la softwarehouse russa ElcomSoft a guidare involontariamente in queste ore l’ampio movimento che si sta sviluppando negli Stati Uniti ormai da tempo contro il DMCA (Digital Millennium Copyright Act), la legge sul copyright che, da qualche anno a questa parte, ha consentito alle majors dell’audiovisivo di perseguire numerose e diverse attività condotte su internet.

Già, perché proprio ElcomSoft sta combattendo a San Jose, in California, per vedere riconosciuta come incostituzionale una legge secondo cui l’azienda, ancorché russa, può essere perseguita per aver tentato di vendere negli Stati Uniti un prodotto che in una delle sue applicazioni può portare alla violazione del copyright. Un reato che negli Stati Uniti viene considerato “cospirazione” e che prevede pene severe.

Il caso è quello di Dmitry Sklyarov, il programmatore della ElcomSoft che ha passato del tempo dietro le sbarre negli USA dopo essere stato arrestato nel corso di un suo soggiorno americano. Sklyarov, autore di un sistema capace di bypassare le protezioni antipirateria di Adobe per la lettura degli ebook, è stato rilasciato di recente in cambio della sua presenza in qualità di testimone nel corso del processo che vede imputata, appunto, la ElcomSoft. Il suo arresto aveva destato numerose proteste e persino pungenti osservazioni del governo di Mosca sugli “usi” americani.

Come inutilmente fino a questo momento hanno fatto in tanti, l’azienda russa, attraverso i propri legali, nelle scorse ore ha argomentato in tribunale che il DMCA è vago, non consente di capire cosa sia legale e cosa non lo sia e, dunque, va considerato incostituzionale. Una tesi sostenuta in questi mesi da Napster e da numerosi altri obiettivi della crociata anti-pirateria della majors, che sfruttano proprio le nuove severe sanzioni previste dal DMCA per perseguire attivamente i sistemi di condivisione dei file su internet e persino i link .

Secondo i legali di ElcomSoft, che devono riuscire a convincere il giudice distrettuale Ronald Whyte, il DMCA vuole mettere fuori legge strumenti informatici che possono però essere utilizzati anche per scopi legittimi, e di fatto “non definisce” quali sono i device o i tool che devono essere considerati “proibiti”.
La mezza novità rispetto al passato è che se da un lato i procuratori dell’accusa sostengono che c’è stata una violazione della legge, dall’altro riconoscono che il DMCA affronta nuovi scenari, spinosi e controversi.

Entro il 15 aprile si dovrebbero avere ulteriori novità e in molti sperano che siano cattive per i sostenitori di una legge aspramente criticata per le conseguenze che sta avendo sulle libertà digitali.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
3 apr 2002
Link copiato negli appunti