Media-Strike! Contro l'e-controllo

Media-Strike! Contro l'e-controllo

Azione nonviolenta di attivisti e militanti per ragione e far ragionare sulle minacce al diritto e alla libertà dopo le intercettazioni che hanno portato agli arresti di Cosenza
Azione nonviolenta di attivisti e militanti per ragione e far ragionare sulle minacce al diritto e alla libertà dopo le intercettazioni che hanno portato agli arresti di Cosenza


Roma – C’è un rischio-censura per l’informazione in Italia? Si commettono abusi, intercettazioni telefoniche ed internet, indagini aggressive e ingiustificate contro i media italiani? Lo pensano gli organizzatori di un Media-Strike, una manifestazione per un dialogo sui media che si terrà prima di tutto in rete il 3 dicembre.

“Il permanere in carcere degli attivisti politici del Meridione dovuto unicamente all’intercettazione di alcune loro espressioni divulgate via telefono ed Internet (intercettate come oramai presumiamo le comunicazioni elettroniche di noi tutti) – si legge in una nota – l’intensificarsi di denunce e condanne per diffamazione a danno di giornalisti od attivisti così come di indagini e perquisizioni a danno di quotidiani ed altri centri di comunicazione sia indipendenti che professionali, ci hanno convinto della necessità di lanciare un grido di allarme verso l’opinione pubblica e la stampa internazionale sul pericolo di un giro di vite liberticida che trova forza in Italia dalla legislazione d’emergenza, dal permanere dei reati d’opinione e dall’accanimento di giudici e poliziotti verso forme di dissenso sia collettive che individuali”.

Il reato d’opinione da decenni denunciato ma che ancora minaccia la libertà dentro e fuori dalla rete è uno dei tasselli del quadro che gli attivisti mediatici disegnano per raccontare la situazione. “Del tutto sottovalutata nello stesso Bel Paese, questa emergente politica liberticida assume tinte drammatiche in questi giorni tanto che meriterebbe in realtà una sola risposta politica: l’abolizione di tutti quei tratti della legislazione italiana che impediscono una reale libera espressione dentro e fuori la Rete”.

Per sostenere questa idea e soprattutto per aprire un dialogo costruttivo su questo fronte, un dialogo che possa trovare anche nuovi e importanti spazi di visibilità, i manifestanti hanno lanciato l’idea del Media-Strike.

Una manifestazione “durante la quale – dicono gli stessi manifestanti – invitiamo collettivi e soggetti singoli ad individuare un servizio di comunicazione in Rete significativo e pertinente rispetto alla difesa della libertà di espressione (sia esso un canale irc, una mailing-list o un newsgroup di carattere politico, una mailbox di Amnesty International, un Forum dell’Electronic Frontier Foundation, una form del Parlamento Europeo ecc.) e cercare di interloquire con esso sul ‘caso Italià.”

Coordinamento e aggiornamento di eventuali feedback sono attesi sul canale irc #mediastrike presente sul server www.ecn.org.

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Pubblicato il
29 nov 2002
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