Tutti vogliono far gov via tv

Tutti vogliono far gov via tv

Sono 18 i progetti dotati di interattività e smart card che anelano ai finanziamenti previsti per i servizi ai cittadini che sorgeranno sul digitale terrestre
Sono 18 i progetti dotati di interattività e smart card che anelano ai finanziamenti previsti per i servizi ai cittadini che sorgeranno sul digitale terrestre


Roma – Prendono forma i progetti di sviluppo del cosiddetto t-government contrazione che sta per “television government”, innovativo calembour che non riguarda tanto Palazzo Chigi quanto la pubblica amministrazione: sono 18 i progetti che sono stati fin qui presentati per sviluppare piattaforme di servizio ai cittadini basate sulla televisione digitale terrestre.

Motore di questi progetti, che concorrono per accaparrarsi una porzione dei 3 milioni di euro che saranno erogati a quelli più promettenti, è la Fondazione Ugo Bordoni secondo cui “il numero di partecipanti testimonia la grande attenzione riservata dal mercato e dalle istituzioni al digitale terrestre”.

La Fondazione, come noto, ha di recente avviato l’associazione Ambiente Digitale proprio per stimolare la produzione di nuovi servizi interattivi. I suoi dati indicano che sono 18 i progetti presentati alla Fondazione da “amministrazioni pubbliche e altri soggetti fornitori di servizi al cittadino”, ipotesi di lavoro a cui collaborano enti locali, università e società che hanno costituito consorzi tra fornitori di servizi e partner tecnologici.

Partecipare al bando ha richiesto l’elaborazione di progetti che comprendessero una forte componente di interattività, tramite l’utilizzazione di un canale di ritorno wireless o a banda larga, oppure procedure basate su smart card per l’autenticazione dell’utente o per l’effettuazione di pagamenti via tv.

Il bando da 3 milioni di euro , intitolato “Lo sviluppo di servizi di e-government tramite la televisione digitale terrestre (t-government)” , viene visto dagli esperti della Fondazione come ciò che serve a tramutare in realtà le più volte sventolate promesse della nuova tivù. “La Fondazione Ugo Bordoni – ha spiegato il suo direttore generale Guido Salerno – opera per (…) promuovere lo sviluppo di una tecnologia che cambierà la fruizione della televisione da parte dei telespettatori, trasformandoli da soggetti passivi a utenti in grado di interagire per ottenere servizi innovativi”.

I vincitori del bando saranno selezionati da una commissione nominata dal Ministero delle Comunicazioni.

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Pubblicato il
4 ott 2004
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