RIAA nella tempesta: distrugge la creatività

RIAA nella tempesta: distrugge la creatività

Pioggia di minacce contro Mashuptown, radio online che proponeva brani originali nati dalla miscelazione di due canzoni differenti. Protestano i blogger americani: assalto alla creatività
Pioggia di minacce contro Mashuptown, radio online che proponeva brani originali nati dalla miscelazione di due canzoni differenti. Protestano i blogger americani: assalto alla creatività


Roma – L’associazione dei discografici americani, RIAA , ha scatenato l’ira della comunità di blogger statunitensi per aver aggredito MashupTown , una radio online che utilizza il podcasting per diffondere canzoni parodistiche nate dal sapiente rimescolamento di due o più brani.

RIAA, impegnata in una battaglia per il diritto d’autore a tutto campo, ha intimato all’ISP di MashupTown di eliminare immediatamente tutto il materiale pubblicato su Internet, pena la minaccia di azioni legali .

La notizia arriva da BoingBoing , tra i blog più popolari del web anglofono, dove si apprende che il provider Live365 , piattaforma per la diffusione di audio online, è stata raggiunta dall’ennesima notifica DMCA firmata RIAA.

Secondo quanto sostengono gli autori di MashupTown, costretti ad interrompere le trasmissioni, “siamo stati inondati da lettere ed email, dove ci viene contestato il fatto di non aver inserito informazioni corrette all’interno dei tag-ID3 contenuti negli MP3 da noi diffusi”. Questo perché le canzoni prodotte dai sostenitori e dai DJ di MashupTown utilizzano brani noti e meno noti in modo ricombinante .

Pubblicati attraverso Live365, i file non contengono le informazioni originali riguardo ai vari pezzi che permettono le composizioni – una violazione del DMCA, stando alle dichiarazioni dell’ISP. Molti affezionati di MashupTown, seguitissimo tra blogger ed utenti più giovani, hanno manifestato il proprio dissenso attaccando duramente RIAA e soci: “Così si distrugge la creatività”, si legge in molti siti dell’orbita di BoingBoing.

Alcuni utenti della radio lamentano il fatto che i “mashup”, le canzoni nate dall’unione di brani differenti, non generano alcun lucro e non si possono acquistare nei negozi – scaricarli, in pratica, non costituirebbe un furto ai danni delle tasche dei discografici, quanto un semplice modo per conoscere e divertirsi con la musica. Ma non è certo una novità che ciò non basti alla RIAA per tenere al guinzaglio i propri avvocati.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
30 nov 2005
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