Mp3 e musica pirata: una causa storica

Mp3 e musica pirata: una causa storica

Potrebbe avere conseguenze notevolissime una causa voluta da Mp3board.com, sito che vuol vedere riconosciuto il diritto di gestire un motore di ricerca con link a file di musica pirata
Potrebbe avere conseguenze notevolissime una causa voluta da Mp3board.com, sito che vuol vedere riconosciuto il diritto di gestire un motore di ricerca con link a file di musica pirata


San Francisco (USA) – Nella guerra totale tra etichette discografiche e attività musicali online si inserisce una causa che potrebbe avere conseguenze enormi, ben al di là del solo problema pirateria-internet.

Il sito Mp3board.com ha infatti chiesto ad un tribunale californiano di decidere se è illegale o meno un motore di ricerca che presenta link a materiali musicali alcuni dei quali illegali. Mp3board.com ha ricevuto nei giorni scorsi una lettera di diffida, in cui si arriva a chiedere la chiusura del sito, da parte dei discografici americani della RIAA .

Appare evidente che se il tribunale dichiarasse illegale un motore che presenta link a materiale pirata, le conseguenze andrebbero ben oltre il problema di Mp3board.com. Qualsiasi motore di ricerca, a quel punto, potrebbe essere tirato in ballo con conseguenze vastissime, quantomeno per la rete americana.

Secondo la RIAA, anche la sola presentazione di link a materiali illegali va considerata illecita. Fino ad oggi ha prevalso, nella giurisprudenza non solo americana, il principio secondo cui la responsabilità di materiale illegale disponibile in rete è ascritta a chi gestisce un determinato sito o servizio e non a chi linka una risorsa online.

Mp3board.com ha quindi molte possibilità di uscire vittorioso da questo scontro, visto anche l’immediato interessamento alla causa suscitato presso tutti i maggiori portali. Nessuno di questi, infatti, potrebbe trasformarsi in “poliziotto della rete” per cancellare ogni singolo link a materiale illegale disponibile nel proprio sistema e raccolto spesso e volentieri da robot automatici di indicizzazione.

Va detto, comunque, che non è la prima volta che per un link si arriva in tribunale. Per esempio, il sito 2600.com sta ancora combattendo con l’associazione degli industriali di Hollywood, la MPIAA , secondo la quale il link a siti che pubblicano il software DeCSS è illegale, in quanto lo stesso DeCSS è illegale. DeCSS, come si ricorderà, è un temutissimo programmino che consente di vedere DVD su Linux e di bypassare i codici geografici imposti al mercato DVD dall’industria del cinema.

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Pubblicato il
7 giu 2000
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