Microsoft spezzata in due!

Microsoft spezzata in due!

Arriva ieri in tarda serata la sentenza del giudice Thomas Penfield Jackson con la quale si chiude il processo antitrust contro Microsoft. Ordinato lo smembramento. Durissimo Bill Gates
Arriva ieri in tarda serata la sentenza del giudice Thomas Penfield Jackson con la quale si chiude il processo antitrust contro Microsoft. Ordinato lo smembramento. Durissimo Bill Gates


Washington (USA) – “Microsoft va divisa in due aziende, una si occuperà del sistema operativo Windows e l’altra dei rimanenti prodotti software”: questo il senso e il succo della sentenza che il giudice americano Thomas Penfield Jackson ha pronunciato ieri in tarda serata.

La soluzione che Jackson ha delineato per l’azienda di Bill Gates è quella che aveva chiesto l’accusa guidata dal ministero della Giustizia e da un drappello di procuratori di 17 diversi stati federali. Questi hanno chiesto e ottenuto che per “risolvere” la posizione dominante di Microsoft , già riconosciuta come abuso dalla corte, l’azienda venga spezzata in due.

Il browser Internet Explorer, il “nodo chiave” del processo, sarà nella disponibilità di quella Microsoft che non si occuperà del sistema operativo.

Va detto che i tempi dello smembramento non saranno affatto brevi. Jackson ha infatti deciso che non vi sarà alcuna divisione fino a quando non sarà esaurito il processo di appello che Microsoft ha già dichiarato di voler intraprendere. Solo al termine di questo nuovo procedimento, se non emergerà una sentenza diversa, si procederà alla creazione di due “Baby Bills”, come a Washington chiamano “le due Microsoft” (dal nome di Bill Gates e dalle “Baby Bells”, le aziende in cui a suo tempo fu “divisa” la monopolista AT&T).

La sentenza di Jackson non stupisce nessuno, tantomeno Bill Gates che ha già dichiarato l’esistenza di solide basi per il processo di appello e la propria convinzione che “prevarrà il buon senso”. Le parole del leader Microsoft sono state durissime: “Si tratta del più grave tentativo di imporre regolamenti governativi all’industria dell’alta tecnologia. Se applicato, questo piano sminuirebbe la nostra economia di settore, colpirebbe i consumatori, renderebbe più complesso l’uso del computer e vibrerebbe un fendente a migliaia di altre aziende e operatori in tutto il comparto dell’alta tecnologia”.

Pare invece esclusa la procedura d’urgenza per portare il caso dinanzi alla Corte Suprema, come era stato ipotizzato nelle ultime settimane da rappresentanti di entrambe le parti coinvolte nel procedimento appena concluso. Qualora l’appello confermasse la decisione di Jackson, l’America si troverebbe dinanzi alla più severa sentenza in merito di Antitrust sin dai tempi della AT&T.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
8 giu 2000
Link copiato negli appunti