Siti dedicati al suicidio? Da chiudere

Siti dedicati al suicidio? Da chiudere

Lo pensano in Austria dove, peraltro, suicidarsi non è reato. Ma la presenza di siti che consigliano e spiegano come fare preoccupa le autorità, che stanno cercando un modo per imporne la chiusura
Lo pensano in Austria dove, peraltro, suicidarsi non è reato. Ma la presenza di siti che consigliano e spiegano come fare preoccupa le autorità, che stanno cercando un modo per imporne la chiusura


Roma – Biglietti virtuali di persone suicidatesi, siti che spiegano come farlo e come evitare di farlo, siti che affrontano le tematiche psicologiche, culturali e filosofiche attorno al suicidio. Questi i contenuti che in misura crescente sembrano preoccupare le autorità austriache che, sulla possibilità di censurare certi siti, hanno aperto un dibattito.

Che questi siti proliferino online è facile verificarlo con una rapida ricerca in Rete: bastano pochi minuti per trovare tutto quello che va dai siti del suicidio assistito ai forum dedicati fino a moltissimi link consigliati.

In Austria il dibattito è nato da una serie di fatti di cronaca. In un caso, un ragazzo di 19 anni si è ucciso con un amico tedesco di 50 dopo averlo incontrato in chat. In un altro caso, una ragazza e un amico norvegese si sono buttati insieme da una scogliera dopo che lei aveva accettato, sempre in una chat, di condividere con lui “l’esperienza”.

Secondo David Kerr, della Internet Watch Foundation , “si tratta di un fenomeno preoccupante. Sebbene sia impossibile capire fino a che punto questi suicidi siano collegabili a siti Internet, senza dubbio questi ultimi rappresentano un rischio soprattutto per chi è facilmente influenzabile”. Gli fa eco l’esperto Internet del ministero degli Interni austriaco, Bernhard Otupal, secondo cui “stiamo cercando di capire chi è coinvolto” in queste attività.

Il “problema”, per le autorità, sta nel fatto che la legge austriaca non “vieta” il suicidio ma piuttosto l’assistenza al suicidio, ed è dunque difficile far chiudere dei siti su queste basi. “Ma non impossibile”, sottolinea Otupal.

Il dibattito non si esaurisce naturalmente a livello governativo perché sono in tanti a ritenere la questione un problema spinoso anche sul fronte della privacy e della libertà individuale. Secondo Helene Guldberg, di Spiked Online , “il suicidio è un evento tragico. Ma ci parla molto più della nostra società che di Internet. La decisione di farla finita è una decisione grossa ed è improbabile che venga presa in una chat room. Questo modo di vedere le persone è semplicistico e negativo”.

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Pubblicato il 20 apr 2001
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