Kazaa assolto! Clamore in Olanda

Kazaa assolto! Clamore in Olanda

Il tribunale ha deciso che l'azienda del file-sharing non può essere considerata colpevole se alcuni dei propri utenti sfruttano il suo software a fini illeciti
Il tribunale ha deciso che l'azienda del file-sharing non può essere considerata colpevole se alcuni dei propri utenti sfruttano il suo software a fini illeciti


Amsterdam – Arriva dall’Olanda una notizia in netta controtendenza in un periodo nel quale la condivisione di file su internet è messa in croce. Una Corte d’Appello olandese ha infatti assolto Kazaa dalle accuse di favoreggiamento della pirateria sostenendo che l’azienda non è responsabile di quello che fanno del suo software gli utenti che lo utilizzano.

Si tratta di una sentenza di enorme importanza perché assolve Kazaa da una responsabilità che fino a questo momento i tribunali americani ed europei hanno teso a riconoscere alle aziende impegnate nel file-sharing, cioè nel mondo della condivisione di file di ogni genere tra utenti internet.

L’accusa a Kazaa l’aveva formulata la Buma Stemra, l’organizzazione olandese per la proprietà intellettuale nella musica che può essere paragonata in qualche modo all’italiana SIAE per il ruolo che svolge. E l’assoluzione di Kazaa per Buma Stemra e per gli osservatori internazionali delle major della musica, del cinema e del software giunge come una imprevedibile novità.

Le major, soprattutto quelle della musica, hanno insistito assieme alla Bumra, che Kazaa e gli altri software di file-sharing si traducono nei fatti in una colossale perdita di profitti per i produttori e distributori, e questo perché gli utenti anziché acquistare musica o altri materiali preferirebbero in numero sempre maggiore scaricare le copie digitali di quei contenuti dai network del file-sharing. “Siamo sconvolti dal verdetto”, ha spiegato senza mezzi termini un portavoce dell’organizzazione olandese, che ha già preannunciato la possibilità di rivolgersi alla Corte Suprema del paese.

Ma se il tribunale di Amsterdam ha posto per il momento uno stop alla crociata antipirateria delle major, il boss di Kazaa Niklas Zennstrom ha dichiarato la propria soddisfazione sottolineando però che la vittoria arriva tardi. Come si ricorderà la proprietà di Kazaa è ora australiana . Zennstrom è il boss di Fasttrack, l’azienda che offre in licenza la propria piattaforma di condivisione tanto a Kazaa che all’americano Grokster, entrambi software molto diffusi tra gli utenti della rete.

Per Kazaa non tutto è finito, però, e non solo per la possibilità di un giudizio in Corte Suprema ma anche perché ad ottobre inizia il processo americano intentato contro Kazaa, Grokster e Morpheus dalla RIAA e dalla MPAA, le due associazioni che raccolgono negli USA i produttori di musica e cinema.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 29 mar 2002
Link copiato negli appunti