Gli spammer pagheranno per lo spam

Gli spammer pagheranno per lo spam

Paroloni grossi quelli usati da IronPort per descrivere lo scenario futuro dell'email di massa: verrà inviata da aziende che garantiranno l'invio con denaro e l'utente sceglierà se fargli pagare ogni email non richiesta
Paroloni grossi quelli usati da IronPort per descrivere lo scenario futuro dell'email di massa: verrà inviata da aziende che garantiranno l'invio con denaro e l'utente sceglierà se fargli pagare ogni email non richiesta


Roma – Ha qualcosa di affascinante il complesso e intrigante sistema antispam o, meglio, per la regolazione dello spam che IronPort sta per annunciare ufficialmente. Un sistema che, secondo l’azienda americana, potrebbe portare a rivoluzionare il mondo dell’invio di massa di posta elettronica e l’email marketing, dando nuovo potere agli utenti e legittimando le imprese interessate a questo tipo di business.

Il progetto di IronPort si chiama BonderSender e consente a chi vuole inviare tonnellate di posta di garantire le proprie email e di evitare così i filtri antispam configurati dagli amministratori di rete.

Questa garanzia, “bond” appunto, viene data attraverso un deposito finanziario con cui l’azienda che effettua l’invio “copre” la sua operazione. L’utente che riceve l’email, qualora la ritenga uno spam, può facilmente segnalare la cosa ad IronPort o al proprio provider e dal fondo di garanzia verrà detratta una piccola somma relativa a quell’invio. Le somme così ottenute verranno poi devolute agli sviluppatori di sistemi antispam.

L’idea, dunque, è quella di girare di 180 gradi la questione spam, consentendo alle aziende di spedire posta “legittimata” e agli utenti di procurare un piccolo danno economico a chi spedisce email non richieste. Questo significa, secondo IronPort, da un lato che le imprese staranno più attente a mirare al meglio le proprie campagne, perché in caso contrario rischiano di perdere anche molto denaro; dall’altro l’utente riceverà per email comunicazioni che possono essere importanti, senza la preoccupazione che queste vengano respinte da filtri antispam non configurati al meglio.

Secondo IronPort però la conseguenza del proprio BonderSender è ancora maggiore. Chi oggi spamma, infatti, e spende per procurarsi gli indirizzi magari a caso, per ottenere l’appoggio più o meno segreto da parte di un provider e per costruire l’infrastruttura di invio, sarà scoraggiato dal continuare a farlo. Le sue email, infatti, si scontreranno sempre più con i filtri antispam, oltretutto finanziati dai bond IronPort, mentre quelle delle imprese più serie arriveranno all’utente interessato.

Difficile dire, naturalmente, se l’espediente escogitato da IronPort sarà davvero capace di ridurre sul lungo periodo una delle pratiche più odiose e invise agli utenti internet; di certo da oggi l’antispam ha un nuovo importante amico e sostenitore interessato.

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Pubblicato il
26 giu 2002
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