C'è chi tifa per il videogioco greco

C'è chi tifa per il videogioco greco

di L. Assenti. E ci si dimentica che il divieto al gambling interattivo o via internet non è meno repressivo del più clamoroso divieto per i videogiochi. Ma fa meno rumore ed è una censura che va di moda, non solo in Grecia
di L. Assenti. E ci si dimentica che il divieto al gambling interattivo o via internet non è meno repressivo del più clamoroso divieto per i videogiochi. Ma fa meno rumore ed è una censura che va di moda, non solo in Grecia


Roma – Si torna a respirare in Grecia. A poche settimane dal varo di una legge che ha colto tutti alla sprovvista, quella con cui si vieta ai greci di utilizzare videogiochi in pubblico, un tribunale ha decretato che si tratta di una norma incostituzionale.

Ci voleva un giudice per stabilire che una normativa approvata in un paese dell’Unione Europea, che ha suscitato indignazione e proteste in tutta la comunità videoludica greca, tra gli operatori del settore e persino tra gli intellettuali, non è compatibile con i diritti della persona.

Ci volevano due denunce contro altrettanti proprietari di internet café, accusati di non aver impedito di videogiocare ai propri clienti, perché la vicenda di questa normativa cambiasse, finalmente, rotta. Entrambi rischiavano fino a tre mesi di carcere e migliaia di euro di multa. Ora sono in salvo e la legge è, finalmente, tornata in discussione.

Ma l’intenzione del Legislatore greco, quella di vietare il gioco d’azzardo online, il gambling interattivo, non è mai stata criticata. Perché quelle sono attività tradizionalmente messe al bando, capaci di estrarre denari da portafogli greci e depositarlo spesso e volentieri nelle casse di aziende che si trovano al di là dell’Oceano, soprattutto nell’area caraibica.

Ciò che colpisce, dunque, è che la dichiarata incostituzionalità della legge sia relativa proprio all’estensione del divieto ai videogiochi. Meno male, certo. Eppure viene considerato del tutto legittimo, tanto dalla comunità videoludica quanto dagli operatori del settore, che nei paesi dell’Unione Europea possano passare normative che vietino il gambling interattivo tout-court.

È l’impostazione di uno Stato inteso come nume tutelare, come genitore che deve impedire ai figli di commettere sciocchezze. E poco importa se questi sono adulti e vaccinati.

Lamberto Assenti

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
13 set 2002
Link copiato negli appunti