Il wireless locale vola in India

Il wireless locale vola in India

Lo stupore di un lettore nel trovarsi dinanzi ad una realtà bruciante: il wireless local loop, che ha cambiato le TLC indiane. E in Italia?
Lo stupore di un lettore nel trovarsi dinanzi ad una realtà bruciante: il wireless local loop, che ha cambiato le TLC indiane. E in Italia?


Roma – Caro Punto Informatico, devo riferirti una cosa che proprio stamattina mi ha quasi sconvolto. Stavo chattando sul messenger MSN con un amico di Calcutta, India. Città che ha fama di essere povera, caotica, non certo la fama di una città ultratecnologica.

Ad un certo punto lui dice: “Scusa ma devo fare una pausa, sono ad un incrocio e non è permesso avere il portatile in macchina…” Incuriosito, gli chiedo: “Sei connesso ad internet col cellulare?” Per me sarebbe già stata una piacevole sorpresa.

La sua risposta, “Beh, una specie di cellulare…”

Ancora più preso dalla curiosità, chiedo: “Che vuol dire una specie di cellulare?”

Risposta: “Si chiama WLL, Wireless Local Loop!”

Sono rimasto letteralmente senza parole. Io mi chiedo, condividendo con voi l’interrogativo: è possibile che un paese “povero” come l’India si fregi di una tecnologia così avanzata come il WLL e l’Italia o l’intera Unione Europea ne siano ancora prive, sebbene si siano fatte sin qui smisurate quantità di chiacchiere al riguardo? Quando riusciremo a rimetterci al passo dell’India anche noi, nell’arretrata Unione Europea?

Andrea Pascucci

Gentile Andrea, confesso che non conoscevo lo stato del WLL indiano ma non mi sorprende che in un paese le cui infrastrutture fisse di TLC sono deficitarie abbiano preso il volo servizi wireless prima che da noi, dove tutte le novità del wireless devono fare i conti con un mercato che ha enormi difficoltà ad uscire da una situazione di monopolio. C’è da considerare anche i forti investimenti compiuti in India sul piano dell’informatizzazione, investimenti che vanno dalla formazione ICT alla produzione del software, due punti sui quali l’India ha pochi rivali al punto da essere esportatore di cervelli e tecnologie.

La speranza, a questo punto, è che il WLL, i collegamenti wireless affidati ad operatori locali, per il quale il ministero delle Comunicazioni si è molto adoperato, esca al più presto dalla carta e possa trasformarsi in una realtà e, perché no?, in un problema ai semafori.
Ciao, Lamberto Assenti

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
18 nov 2002
Link copiato negli appunti