L'open source ha il suo BIOS free

L'open source ha il suo BIOS free

C'è chi nel mondo open source parla di tappa storica commentando il rilascio del primo BIOS free in grado di fare il boot di più sistemi operativi, incluso Windows 2000. Cade così l'ultimo bastione del closed source
C'è chi nel mondo open source parla di tappa storica commentando il rilascio del primo BIOS free in grado di fare il boot di più sistemi operativi, incluso Windows 2000. Cade così l'ultimo bastione del closed source


Internet – “Anche l’ultimo bastione del software closed source è caduto”. E’ con questo commento che i membri del progetto LinuxBIOS hanno annunciato il rilascio di un BIOS totalmente free e libero da royalty che, per la prima volta, è in grado di avviare un sistema operativo complesso e proprietario come Windows 2000.

Il significato di questo traguardo potrebbe avere conseguenze rilevanti perché segna la definitiva indipendenza del mondo open source dai BIOS proprietari e coperti da royalty derivati dal firmware che equipaggiava i primi PC IBM.

Gli sviluppatori sostengono di essere riusciti ad arrivare a questo risultato grazie alla fusione dei progetti LinuxBIOS e BOCHS e all’aiuto di un altro progetto chiamato Etherboot.

“Come risultato – recita il comunicato diffuso dal progetto – noi ora abbiamo un sostituto completamente free per il BIOS che supporta (senza modifiche) i bootloader LILO e GRUB e i sistemi operativi Linux, OpenBSD e Windows 2000”.

Gli sviluppatori del LinuxBIOS si sono già detti al lavoro per integrare nel loro firmware il supporto a FreeBSD e Windows XP. Al momento il supporto da parte dei produttori di schede madri al nuovo BIOS open source è assai limitato, ma gli sviluppatori sperano che questo aumenti mano a mano che il codice del progetto (distribuito sotto licenza GPL) diverrà più maturo.

I membri del progetto fanno notare come, “ironicamente”, questo BIOS free arrivi quasi a 20 anni esatti di distanza dal rilascio, da parte di Compaq, del primo BIOS non-IBM.

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Pubblicato il
26 nov 2002
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