Tassare gli ISP? Rosen non lo ha mai detto

Tassare gli ISP? Rosen non lo ha mai detto

Punto Informatico rivela che il CEO della RIAA non ha mai fatto le dichiarazioni che le sono state attribuite. Ma Reuters continua a dire il contrario e la RIAA per ora non smentisce alcunché. Ed è giallo
Punto Informatico rivela che il CEO della RIAA non ha mai fatto le dichiarazioni che le sono state attribuite. Ma Reuters continua a dire il contrario e la RIAA per ora non smentisce alcunché. Ed è giallo


Roma – Hilary Rosen non ha mai detto che i provider internet debbano essere tassati perché forniscono ai propri utenti accesso alle reti peer-to-peer attraverso le quali vengono anche scambiati illegalmente file musicali.

Grazie ad una segnalazione pervenuta a Punto Informatico da uno dei partecipanti all’incontro durante il quale il CEO della Recording Industry Association of America avrebbe fatto quelle dichiarazioni, infatti, è ormai chiaro che le frasi attribuite a Rosen non siano in realtà mai state pronunciate. Per verificarlo è ora peraltro sufficiente aprire un file pdf pubblicato sul sito della RIAA e disponibile qui . Un file che contiene l’intero intervento di Rosen.

Nelle sue dichiarazioni, Rosen ha preso in esame tutta la situazione del mercato della musica, compresa l’annosa faccenda della lotta al peer-to-peer, affermando che le imprese del p2p che operano senza rispetto per il copyright “saranno poste dinanzi alle proprie responsabilità”. In nessuna parte del suo intervento si legge un riferimento ai provider o alla necessità di imporre loro una “tassa” perché forniscono accesso al p2p.

Il giallo sulla dichiarazione di Rosen, però, non si chiude qui, perchè una delle maggiori agenzie di informazione internazionale, Reuters, sulle proprie pagine sostiene che Rosen abbia effettivamente parlato di una richiesta di denaro ai provider.

La notizia Reuters ha naturalmente fatto il giro del mondo e ancora ieri erano molte le reazioni provenienti dall’Europa e dal Nord America a tali clamorose dichiarazioni.

Ciò che appare ancora più singolare, ora, è il fatto che in questi giorni di bailamme sulle sue dichiarazioni, né Rosen né la RIAA abbiano avvertito la necessità di smentirle. E’ stata unicamente aggiunta, in fondo al documento ora pubblicato sul sito RIAA, una nota nella quale si afferma comunque che l’industria non è favorevole ad una prospettiva di “tassazioni obbligatorie”.

In questa situazione di dubbio, comunque, vale senz’altro la pena dare una letta a quel documento, redatto naturalmente in inglese, per comprendere fino in fondo il punto di vista del più temibile avversario delle reti del file-sharing.

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Pubblicato il
24 gen 2003
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