Museo del Futuro, reattivo e 3D

Museo del Futuro, reattivo e 3D

A disposizione dei musei italiani un progetto che attraverso intelligenza artificiale, sensori e telecamere vuole dar vita ad un nuovo modo di fruire degli spazi museali, dentro o fuori dai musei stessi
A disposizione dei musei italiani un progetto che attraverso intelligenza artificiale, sensori e telecamere vuole dar vita ad un nuovo modo di fruire degli spazi museali, dentro o fuori dai musei stessi


Roma – “Il museo del futuro guarda negli occhi il visitatore. Reagisce alle sue emozioni, ai suoi umori, alle sue sollecitazioni. Non solo: è capace di promuovere se stesso facendosi conoscere con una visita virtuale, in ambienti a tre dimensioni, ed è anche pronto ad aprire le sue sale all?esterno, stimolando l?incontro con altre realtà museali e con le bellezze del territorio”.

Viene introdotto così uno dei progetti di punta che saranno presentati alla “Minerva European Conference – Qualità del web per la cultura. Il patrimonio culturale in rete per la Ricerca, per la Didattica, per il Turismo Culturale” , l’appuntamento di Parma organizzato sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, previsto per il 20 e 21 novembre all’Auditorium Paganini.

Il “Museo del Futuro”, un progetto realizzato dal Gruppo Meta di Lucca e da Etruria Innovazione, viene presentato come il primo museo reattivo in Europa e si propone di far conoscere i progetti museali mettendo a disposizione una visita virtuale, ambienti tridimensionali e facilitando l’incontro con altre realtà museali, “il tutto nel pieno e assoluto rispetto dei contenuti espositivi”, come afferma Gruppo Meta in una nota.

Tre gli elementi base del progetto: museo reattivo, motore 3D e portale museale.

“Immaginiamo – scrivono gli autori del progetto parlando del museo reattivo – di guardare un quadro. Siamo esperti e abbiamo notato che è stato recentemente restaurato e per questo ci avviciniamo: il museo reattivo, attraverso un sistema di sensori, lo “capisce” e ci aiuta fornendoci, a fianco della tela, una didascalia con tutte le notizie sull?intervento e un filmato. Ci avviciniamo ancora, ma in maniera eccessiva e imprudente: il quadro, prezioso e non coperto da una teca per consentirne una migliore fruizione, è a rischio e il sensore fa scattare l?allarme. Terzo esempio: stiamo lasciando una sala nella quale per disattenzione non ci siamo accorti che era esposto il capolavoro dell?autore; una luce si accende sopra la tela a indicarci che forse è il caso di fare qualche passo indietro”.
Tutte situazioni, dunque, che parlano di un museo in cui al visitatore giungono segnali-guida e suggerimenti grazie ai sensori, alle telecamere e ai videoproiettori che sono gestiti dall’intelligenza artificiale del sistema informatico che ne è alle spalle. L’idea è che durante la visita, a seconda dei comportamenti del visitatore, di ciò che più lo attira, il museo possa offrire contenuti dedicati: filmati, suoni, rumori, percorsi e scene che variano in funzione del visitatore.

Il motore 3D è invece concepito per ricostruire l’ambiente tridimensionale di uno spazio museale non più operativo o per presentare una esposizione esistente, consentendo in questo caso di accedervi anche da remoto, prima della visita, scaricando il motore dalla rete.

Il portale museale è invece la “sponda in rete” dell’impianto museale che collega il museo ad altri musei e alle risorse del territorio in cui si trova. “In questo modo – spiegano gli autori del progetto – un museo rimanda ad altri e, anzi, dai musei l?offerta si allarga a tutto il patrimonio storico-artistico del comprensorio, sino alle proposte eno-gastronomiche, artigianali o alle altre opportunità relative a quell?area”.

Una proposta di questo tipo è già stata realizzata in Alto Adige, nell?area del museo archeologico di Bolzano che conserva la famosa mummia del Similaun.

Tutte le informazioni sull’appuntamento di Parma sono disponibili sul sito dedicato: Minerva European Conference

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Pubblicato il
19 nov 2003
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