Apple/ L'iMac che verrà

Apple/ L'iMac che verrà

di D. Galimberti - Indiscrezioni, voci e speculazioni sugli attesissimi e ormai imminenti iMac G5
di D. Galimberti - Indiscrezioni, voci e speculazioni sugli attesissimi e ormai imminenti iMac G5

Roma – Come previsto, all’avvicinarsi della data di presentazione le indiscrezioni sui nuovi iMac diventano sempre più numerose. Qualcuno prova a indovinarne le sole specifiche tecniche , mentre qualcun’altro richiama l’attenzione dei curiosi con l’azzardata ipotesi di un tablet-Mac , che non è ben chiaro se debba trattarsi della nuova versione di iMac o di un altro dispositivo completamente nuovo.

Basandosi su questi rumori, qualcuno ha pensato anche ad un dispositivo sub-notebook, ma se devo essere sincero non nutro molta fiducia né nei tablet-PC né nei sub-notebook in genere: sono mediamente sono troppo grandi e ingombranti per sostituire un palmare, e nello stesso tempo non offrono grossi vantaggi rispetto a portatili “classici” di piccola taglia, quali potrebbero essere l’iBook 12″ e il PowerBook 12″. Anche il prezzo solitamente non è tra i più bassi, in quanto un dispositivo simile deve includere sia la tecnologia per funzionare come palmare (quindi schermo touch-screen e schermo ruotabile), che tutto il necessario per funzionare come un normale notebook. Infine, le prestazioni e le capacità di un sub-notebook vengono spesso sacrificate a favore dell’autonomia e della portabilità.

Qualche tempo fa circolava con una certa insistenza la voce che il nuovo iMac fosse come una sorta di base fissa molto compatta, alla quale si potevano collegare, attraverso connessioni wireless, più monitor “intelligenti” in una sorta di “multiutenza simultanea”. Personalmente ritengo molto improbabile anche questa possibilità: l’iMac è la macchina Apple più venduta e una rivoluzione così radicale potrebbe non rivelarsi adatta per sostituire in tutto e per tutto un computer desktop, senza contare che probabilmente sarebbe troppo costosa per il segmento entry-level a cui si rivolge l’iMac.

Io credo che una delle poche cose certe, salvo grosse sorprese, è che il nuovo iMac sarà una macchina desktop, quindi ogni possibile voce che lo vuole come dispositivo portatile dovrebbe (il condizione è d’obbligo) essere infondata, a meno che non riguardino un altro dispositivo marchiato Apple (e vedremo più avanti cosa potrebbe essere).

Per quello che concerne le caratteristiche tecniche, non dovrebbe essere difficile ipotizzare tre modelli con G5 da 1.6 GHz, scheda video da 64 MB o 128 MB, almeno 256 MB di RAM, HD da 80 a 120 GB, unità ottica Combo o SuperDrive, prezzi tra i 1.300 e i 2.100 euro.

Per quanto riguarda i dettagli estetici, le ipotesi sono tante: di seguito ho cercato di illustrare, senza alcuna pretesa “artistica”, alcuni dei design più gettonati.

iMac piatto La prima possibilità è quella di un normale “iMac piatto”. Immaginate di rifare il primo iMac con uno schermo LCD invece che un CRT, magari con unità ottica in verticale. Tastiera e mouse potrebbero essere Bluetooth, in modo tale da eliminare ogni filo sulla scrivania, mentre tra le possibili novità potrebbe esserci un modem ADSL interno (prima o poi qualcuno farà anche questo passo). I problemi di una soluzione simile riguarderebbero prima di tutto l’impossibilità di orientamento dello schermo (a meno di immaginare qualche sistema particolare di cerniere), e le prestazioni di HD e unità ottica, il cui posizionamento in verticale comporta dei limiti fisici alle velocità di rotazione.

iMac piatto, alternativa Per aggirare questi problemi si potrebbe adottare una soluzione in cui lo schermo riprende il design dei nuovi monitor di Apple, e il resto del computer viene posizionato nella parte bassa; il tutto diventerebbe molto più “lineare”, come se il volume dell’attuale “mezza sfera” venisse sviluppato in un paralllepipedo sottile (più sottile di come appare nel disegno) che occupi all’incirca lo spazio di due portatili da 12″, o poco più. Sicuramente, dal punto di vista estetico, Apple riuscirebbe a fare molto meglio del mio disegno, ma l’idea di un iMac con queste forme appare più realistica della precedente.

Tornando sul discorso del tablet-Mac, non dobbiamo dimenticare che quest’anno ricorre il ventesimo anniverasario del Mac: Spartacus, il computer realizzato per celebrare il ventesimo anniversario di Apple Computer, uscì a un anno di distanza dall’anniversario vero e proprio, quindi non è ancora tardi per aspettarsi una macchina celebrativa del primo Macintosh datato 1984.

Tralasciando i discorsi di fantasia e venendo alla realtà dell’Apple Expo europeo, per ora la notizia di maggiore rilevanza è quella che il keynote di apertura non sarà tenuto da Steve Jobs, ma dal vice presidente Philip Schiller. Probabilmente Steve Jobs è ancora convalescente dalla recente operazione chirurgica, o forse ulteriori ritardi nella consegna dei processori G5 hanno fatto slittare la data di presentazione del nuovo iMac (che in realtà non è mai stato annunciato per l’expo parigino, ma per un più un generico “settembre 2004”). In ogni caso l’appuntamento è fissato per le ore 10:00 di martedì 31 agosto, e nei giorni seguenti vi proporremo un resoconto delle novità di maggiore rilevanza.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il
24 ago 2004
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