L'Idra sfida l'Uomo

L'Idra sfida l'Uomo

Lui è il campione di scacchi inglese Michael Adams, lei è una creatura informatica che da Abu Dhabi gioca via connessioni internet ultraveloci. Sei volte più potente di Deep Blue
Lui è il campione di scacchi inglese Michael Adams, lei è una creatura informatica che da Abu Dhabi gioca via connessioni internet ultraveloci. Sei volte più potente di Deep Blue

Londra – Manca ormai meno di un mese ad una nuova importante sfida scacchistica che si terrà al Wembley Centre dal 21 al 26 giugno e che vedrà ai lati opposti della scacchiera un uomo, Micheal Adams (nella foto), e una delle più complesse creature informatiche, un supercomputer di Abu Dhabi di cui si narrano doti scacchistiche senza precedenti.

Hydra , questo il nome del computer, ha da poco raggiunto un nuovo stadio evolutivo: composto di un apparato hardware e software, ha già giocato con alcuni dei più grandi campioni di scacchi nel corso dell’ultimo anno, concludendo le sue partite spesso come vincitrice.

Oggi è una macchina a 32 processori che i suoi autori, finanziati da un gruppo arabo di Abu Dhabi, ritengono possa superare di almeno cinque volte la potenza di calcolo sfoderata da Deep Blue, la macchina superata in un match dal campionissimo Garry Kasparov, che ha però poi ceduto le armi dinanzi ad una sua versione più evoluta.

Il campione britannico Sebbene Hydra sia oggi considerata il supercomputer più potente in fatto di scacchi (ma può essere impiegato anche per calcoli matematici, ricerche sul DNA e molto altro), Adams ha buoni motivi per sottoporsi ad una sfida che molti vivono come “l’uomo contro la macchina”: in palio infatti c’è una ricca borsa, 80mila sterline, ottima anche per chi dei due verrà sconfitto.

Come tutti gli sfidanti di Hydra, anche Adams dovrà accontentarsi di giocare con un computer assai lontano, che sfrutta una connettività a larghissima banda per sfoderare il suo potenziale sulle scacchiere di mezzo mondo.

“E’ una sfida eccitante – ha raccontato il giovane campione emerso come miglior scacchista britannico a 17 anni, nel 1989 – Ho giocato quasi 2mila partite in tornei internazionali ma non ho mai avuto un avversario simile. Non vedo l’ora di scontrarmi con questo avversario potentissimo, per dimostrare che nulla può paragonarsi al potere della creatività umana”. Non c’è che da tenere le dita incrociate.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 26 mag 2005
Link copiato negli appunti