La prima navetta a spinta solare

La prima navetta a spinta solare

Sarà lanciata entro il mese da un sottomarino nucleare russo: dispiegherà le sue ali sfruttando un'accelerazione progressiva e costante. No al carburante tradizionale
Sarà lanciata entro il mese da un sottomarino nucleare russo: dispiegherà le sue ali sfruttando un'accelerazione progressiva e costante. No al carburante tradizionale

Roma – C’è un grande entusiasmo tra le righe e gli orpelli del sito che presenta Cosmos 1 , considerata la prima missione spaziale capace di avvalersi del Sole come forza motrice .

Sebbene le tecnologie di Cosmos 1 non siano in sé recentissime, il modo in cui verranno sfruttate rappresenta un’evoluzione già prevista dalla fantascienza e ipotizzata da diversi ricercatori: la navetta, frutto di ingegneri del calibro di Carl Sagan e di Louis Friedman , entrambi della Planetary Society , è un missile nucleare ampiamente ridisegnato e ritoccato. Sarà infatti “sparato” in orbita da un sottomarino nucleare russo il prossimo 21 giugno, per ora data ufficiale di lancio.

A realizzare la navetta (vedi foto) sono stati i tecnici russi del Centro spaziale Babakin e dell’Istituto russo per la ricerca nello spazio coordinati proprio dalla Society che, nelle parole di Sagan, spera di poter “ispirare” e “catturare l’immaginazione del mondo, spingendo i governi a lavorare assieme per dare l’inizio all’era d’oro dell’esplorazione spaziale”.

“Cosmos 1 – scrive Sagan – è la prima nave spaziale a spinta solare. Utilizza la pressione creata dal Sole per spingere la nave tra pianeti senza bisogno di carburante . In futuro, il laser o le microonde potranno essere utilizzate per inviare navette in viaggi ed esplorazioni spaziali”.

La navetta a spinta solare - copyright: Planetary Society Una volta giunto a 825 chilometri dalla Terra e in orbita, Cosmos 1 dispiegherà le proprie “ali” di 15 metri, pensate per catturare al meglio l’energia solare: la spinta iniziale che ne deriverà sarà minimale, nell’ordine di un decimo di millimetro al secondo, ma l’accelerazione sarà costante e progressiva . Questo dovrebbe significare che entro poche settimane la navetta dovrebbe essere in grado di viaggiare a velocità nell’ordine dei migliaia di chilometri all’ora.

“I dati derivanti da questo storico volo – ha confidato Friedman a vnunet.com – sono cruciali, perché la spinta solare è una tecnologia che offre molte prospettive per il futuro dell’umanità nello spazio. Se avrà successo, questa tecnologia potrà cambiare il modo in cui esploreremo lo spazio”. La NASA ed altre agenzie spaziali, pur non direttamente coinvolte nel progetto, hanno già dichiarato il proprio interesse a studiare e valutare i dati raccolti.

Di interesse segnalare che il progetto, che sarà seguito da una serie di osservatori e centri di elaborazione in diversi paesi, si avvarrà anche del Solar Sail Watch , un programma pensato per spingere tutti coloro che potranno a fotografare l’avvenimento, a seguirlo in diretta e a riportare alla Society rilevazioni ed impressioni.

Infine, agli appassionati di fantascienza la Society riserva questo lungo articolo che rappresenta un tributo ad un’idea, quella della spinta solare, che ha radici “antiche” proprio in questo genere di letteratura.

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Pubblicato il
10 giu 2005
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