2006, l'alba della rivoluzione WiMax

2006, l'alba della rivoluzione WiMax

Tutto è pronto per la commercializzazione dei dispositivi a banda larga wireless capaci di rivoluzionare la connettività dentro e fuori dalle città. Le grandi industrie di settore si alleano in una visione comune
Tutto è pronto per la commercializzazione dei dispositivi a banda larga wireless capaci di rivoluzionare la connettività dentro e fuori dalle città. Le grandi industrie di settore si alleano in una visione comune


Mountain View (USA) – L’attesa per l’approvazione definitiva dello standard 802.16e, conosciuto comunemente come WiMax, si fa sempre più calda. E’ ormai questione di pochi giorni: il direttore del WiMax Forum , Brian Kiernan, è convinto che “entro due settimane verrà pubblicato l’esito dell’ultima consultazione”. I grandi gruppi dell’industria IT sperano già nella rivoluzione senza fili . La spinta sul mercato di massa dei primi dispositivi è prevista entro la prima metà del 2006 , quando partirà la diffusione di questo nuovo standard per le telecomunicazioni senza fili.

Infatti il disco verde di IEEE taglierà definitivamente il nastro della prossima grande corsa all’oro per le multinazionali dell’hardware: l’opinione più diffusa è che l’uso di sistemi WiMax offrirà un ventaglio di prospettive incredibili – ed irresistibili per qualsiasi investitore. Dalla telefonia fino alla creazione di reti sociali, dai sistemi di controllo remoto fino alle comunicazioni militari: quasi tutti i campi dell’informatica e dell’elettronica potranno beneficiare direttamente di WiMax. Ed è così che colossi come Intel , Cisco e Siemens sono impegnatissimi nella diffusione di questa visione, a tutte le latitudini del pianeta.

Negli Stati Uniti e nei paesi più avanzati queste spinte e queste idee si sono già concretizzate. Le cosiddette “comunità digitali senza fili”, presenti in abbondanza nelle aree più abitate degli USA, rappresentano un interessante scenario destinato ad evolversi rapidamente con la diffusione del WiMax. Infatti il progetto di molte aziende prevede la nascita di un nuovo paradigma delle telecomunicazioni , basato sulla creazione di WAN locali e senza fili, indipendenti ma al tempo stesso interconnesse.

Un’idea che è già realtà in molte metropoli, come San Francisco, patria della connettività gratuita e del Wi-Fi offerto da Google . L’elenco delle città largamente coperte da sistemi senza fili è già consistente, e si estende da Philadelphia fino a Gerusalemme, passando per Gyor, in Ungheria, per arrivare fino a Taipei e Seoul. Anche in Italia qualcosa si muove , nonostante lo scarso interesse dimostrato da molti operatori telefonici. E chi non ha voluto “tuffarsi” sulla grande opportunità del Wi-Fi potrebbe decidere di farlo sul fronte del WiMax, destinato a cambiare i modelli stessi di propagazione della connettività nonché quelli di business.

Molte delle potenzialità del WiMax sono state abilmente sfoggiate durante i terribili uragani che hanno flagellato gli USA, guadagnando immediatamente visibilità internazionale. Un richiamo immediatamente recepito da molti paesi emergenti che sull’alta tecnologia stanno costruendo un presente in grande accelerazione, come India e Brasile. Le lunghe distanze che il WiMax riesce agilmente a coprire potrebbero essere utilizzate per accorciare lo scarto tra zone urbane e rurali: i paesi meno ricchi – dicono ora gli esperti – potranno giovarsi del WiMax per accorciare il divario digitale tra città e campagna, considerato il più grande scoglio per l’informatizzazione delle economie di transizione.

Intel è da tempo impegnata nella promozione del WiMax come antidoto al digital divide: in Afghanistan, così come in Nigeria ed in India, il produttore americano sta raggiungendo importanti accordi con i governi per la creazione di reti di comunicazione senza filo basate su questo promettente standard. L’obiettivo è di portare sistemi di comunicazione a basso costo nelle zone più remote di Africa ed Asia.

Il 2006 sarà dunque l’alba di una nuova era telematica ? Dopo il dominio incontrastato del doppino telefonico, seguito dalle linee digitali ad alta velocità e dalla telefonia cellulare di terza generazione, il prossimo passo, giurano in tanti, è il WiMax che – come al solito, nella storia dei mezzi di comunicazione – sembra inglobare tutti i pregi dei predecessori: resta solo da scovarne i difetti.

Tommaso Lombardi

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
27 set 2005
Link copiato negli appunti