Roma – Dopo una partenza folgorante, che in meno di un anno lo ha proiettato in seconda posizione tra i software di settore più diffusi, il giovane browser di Mozilla Foundation sta mostrando chiari segni di cedimento. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’osservatorio di WebSideStory , da aprile a settembre Firefox avrebbe guadagnato poco più di un punto percentuale, e per giunta quasi interamente alle spese delle altre alternative ad Internet Explorer.
Secondo Geoff Johnston, un analista di WebSideStory, Firefox sarebbe ormai vicinissimo a raggiungere il punto di stallo: da qui in avanti per il famoso browser open source sarà sempre più difficile riuscire ad espandere la propria base di utenza.
“Abbiamo sempre saputo – ha spiegato Johnston – che il numero di coloro che sono disposti a cambiare browser, inclusi quelli che odiano Microsoft e che intendono lasciare IE, non è infinito, ma fino ad oggi non sapevamo quantificarlo”.
Che il fratellino di Mozilla avesse rallentato la sua corsa era divenuto evidente già durante i primi mesi dell’anno , quando sia WebSideStory che OneStat.com mostrarono trend di crescita in lieve ma costante calo.
Dal 23 aprile al 23 settembre Firefox è passato da una quota del 6,75% ad una del 7,86%. Nello stesso arco di tempo IE è calato dall’88.86 all’88,46: ciò significa che oltre la metà dei nuovi utenti passati a Firefox provengono da browser collocati in posizioni di classifica inferiori, come Opera e Safari. Da qui in avanti, dunque, l'”insurrezione open source” promossa da Mozilla Foundation potrebbe assumere sempre più i connotati di una guerriglia fratricida piuttosto che quelli di un assalto al “potere”.