USA, l'alcool test dev'essere open source

USA, l'alcool test dev'essere open source

Etilometro elettronico valido solo se disponibile il codice sorgente. In nome della trasparenza, un tribunale statunitense sancisce l'illegittimità degli alcool test blindati: potrebbero non essere del tutto affidabili
Etilometro elettronico valido solo se disponibile il codice sorgente. In nome della trasparenza, un tribunale statunitense sancisce l'illegittimità degli alcool test blindati: potrebbero non essere del tutto affidabili


Venice (USA) – Gli strumenti di controllo utilizzati dalla polizia stradale per scoprire i guidatori in stato d’ebbrezza non potranno evitare di essere open source . Accade in Florida, dove i magistrati hanno emesso una sentenza su un insolito caso riguardante un grande gruppo di bevitori schierati contro CMI , azienda leader nella produzione di etilometri elettronici.

Una vittoria per la trasparenza tecnologica : un tribunale locale ha decretato l’assoluta invalidità ed irrilevanza giuridica di tutti gli strumenti probatori blindati che vengono utilizzati dalla polizia per privare un individuo delle libertà personali. “Qualsiasi tipo di macchinario che possa comprovare la colpevolezza di una persona”, si legge nella sentenza, “deve essere disponibile per verifiche e perizie dettagliate atte a verificarne la validità e l’assoluta attendibilità”.

I creatori dell’ Intoxylizer , un etilometro digitale utilizzato in molte parti del globo, dovranno fornire il codice sorgente del proprio apparecchio entro e non oltre 15 giorni. L’invito è stato sottoscritto persino dalla Corte Suprema della Florida: “Prima di arrestare e condannare al carcere un guidatore in stato d’ebbrezza”, riporta la stampa locale della contea di Sarasota, “è necessario che gli strumenti utilizzati per incastrarlo debbano essere totalmente affidabili”.

Si tratta senza dubbio di un importantissimo segnale per l’intera comunità giuridica internazionale e di una prova di buon governo , secondo gli esperti di EFF , la storica associazione di San Francisco che si batte per le libertà digitali. “La Florida si pone all’avanguardia rispetto a qualsiasi altro paese”, sostiene Matt Zimmermann.

Fino a questo momento, i vertici di CMI non hanno mai ceduto alle pressioni di oltre 150 cittadini , rifiutandosi di fornire il codice e gli schemi dei propri etilometri. L’azienda, tuttavia, continua a rimanere arroccata dietro lo scudo del segreto industriale : alcuni esperti della Lamar University sono sicuri che questa posizione porterà all’invalidazione, almeno in Florida, dell’Intoxylizer.

Qualcuno, negli USA, ha già iniziato ad ipotizzare una legge ad hoc che costringa i produttori di apparecchiature elettroniche forensi ad adottare una politica di trasparenza. Chissà se le centinaia di bevitori finiti nei guai per via di questo dispositivo festeggeranno la vittoria con un brindisi a base di champagne.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 4 nov 2005
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