AOL travia Google con i banner

AOL travia Google con i banner

Siglato l'accordo storico si scoprono alcuni progetti che qualcuno già critica: mini banner, banner tradizionali e un po' di doping alle pagine Web di AOL per guadagnare posizioni su Google
Siglato l'accordo storico si scoprono alcuni progetti che qualcuno già critica: mini banner, banner tradizionali e un po' di doping alle pagine Web di AOL per guadagnare posizioni su Google


New York (USA) – Il Consiglio di amministrazione di Time Warner ha approvato ufficialmente l’ accordo con Google . L’ innocenza del noto motore di ricerca ormai è persa. Secondo il Financial Times , infatti, le implicazioni economico-finanziarie di questa partnership cambieranno il volto di Google, con spiacevoli effetti collaterali per tutti gli utenti.

Lo stesso giornale ha confermato una serie di dettagli riguardanti i progetti pubblicitari. I 300 milioni di dollari di campagne che Google metterà a disposizione di AOL sui suoi siti, potranno sfruttare concessioni marketing mai viste prima.
Google, per la prima volta, infatti, sta valutando la possibilità di adottare mini-banner visuali . Un’eresia fino a poco tempo fa, ma che la dirigenza AOL ha voluto a tutti i costi. E così in futuro i siti del motore di ricerca visualizzeranno nelle pagine dei risultati piccoli box con immagine e logo posizionati nella colonna degli “sponsored links”. Dovrebbe essere esclusa, almeno per ora, la pagina principale.

Anche i banner tradizionali – che, secondo il Financial Times, non mancheranno – saranno presenti nei servizi Google Image Search e su Froogle . Insomma, una soluzione “vecchio stile” per una delle poche realtà online che aveva fatto del link il suo unico strumento pubblicitario.

Inoltre, i tecnici Google aiuteranno AOL a dopare le sue pagine Web, affinché guadagnino posizioni nel ranking di indicizzazione del motore . Kevin Lee, presidente esecutivo di Did-it , una società marketing specializzata nel settore Web, ha dichiarato che non si tratterebbe di una novità, ma di un “servizio” già reso ad altri importanti siti. I tecnici messi a disposizione, a detta di un portavoce di Google, applicheranno “(…) tecniche già pubblicamente divulgate (…)”. “Non pratichiamo nessun favoritismo nei risultati”, ha comunque voluto sottolineare Lynn Fox, portavoce di Google.

Google integrerà anche una selezione di contenuti AOL sui suoi siti. I link dei servizi, invece, compariranno nella “One Box”, quell’area nella pagina dei risultati che adesso, ad esempio, permette ricerche specializzate su Google News, Google Weather o Google Local. Ogni novità comunque, non sarà un’esclusiva di AOL, ma entrerà a far parte delle nuove opzioni pubblicitarie di Google.

Il Los Angeles Times ha espresso dubbi su questa serie di novità in campo marketing. “Potrebbero seriamente danneggiare la reputazione del più importante motore di ricerca del mondo”, si legge in un estratto di un articolo recentemente pubblicato. John Battelle , autore di un libro che analizza il rapporto fra le piattaforme di ricerca, la finanza e la società, ha però sottolineato che queste concessioni hanno permesso di stringere un accordo finanziario estremamente remunerativo . “Google sa che garantendo un sostegno ad AOL, nel tempo, potrebbe ottenere molto nel settore azionario. Credo che Warner concederà un buon numero di quote azionarie al mercato borsistico. Google potrebbe guadagnare almeno 2 miliardi di dollari, secondo i miei calcoli”, ha spiegato Battelle.

Google: una fazza , un profitto.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
22 dic 2005
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