Garanzia sui prodotti IT, a volte funziona

Garanzia sui prodotti IT, a volte funziona

Il racconto di un lettore, fruitore di numerosi oggetti tecnologici, che per una volta non ha dovuto scontrarsi con l'assistenza di qualche grande produttore ma, anzi, ha avuto modo di stupirsi del servizio
Il racconto di un lettore, fruitore di numerosi oggetti tecnologici, che per una volta non ha dovuto scontrarsi con l'assistenza di qualche grande produttore ma, anzi, ha avuto modo di stupirsi del servizio


Roma – Salve! Mi fa piacere scrivervi perché posso cogliere l’occasione di farvi i miei complimenti e per raccontarvi una vicenda su una delle questioni più delicate e tristemente attuali per il mondo dell’elettronica di consumo, che spazia dalla radiosveglia alla scheda video di ultima generazione. Sto parlando delle garanzie sugli acquisti di prodotti elettronici.

Oggi comprare un qualsiasi apparecchio elettronico, o un elettrodomestico, sia questo un televisore, un pc, una stampante, un lettore mp3, è una scommessa con la sorte, in quanto non si sa mai perché, ma qui in Italia cose ovvie come alcuni diritti dei consumatori, l’assistenza, la garanzia e altro che non voglio dire per pudore vengono, diciamo, trattate in maniera “creativa”.

Così se parrebbe ovvio come da legge, che un oggetto che viene venduto debba godere di una garanzia di due o più anni, nella realtà dei fatti, telefonare o scrivere all’assistenza quando ci capita la disgrazia di averci a che fare, diventa quasi un gesto eroico, di novelli e improvvisati “ulisse” alle prese con delle piccole “odissee”: garanzie che spesso dopo il primo anno diventano scaricabarili interminabili tra produttori, distributori e negozianti, in barba a qualsiasi legge.

Ma questa lettera non vuole essere, come sembrerebbe ovvio, una critica contro questi fatti, anzi vi scrivo perché voglio e devo elogiare un azienda che in uno scenario deprimente come quello che ho dipinto, si è invece dimostrata molto seria, vicina al cliente e precisa nella sua politica di garanzia. Sto parlando della Philips, la madre dei compact disc, famosissima soprattutto per le sue periferiche audovisive: televisori, monitor, display…. ed è proprio a questa categoria che appartiene il prodotto protagonista della contesa.

Felice acquirente di prodotti Philips praticamente da sempre, per il mio nuovo computer (acquistato a giugno del 2003) ho optato per un monitor (rigorosamente crt) da 19″ modello “109/S4 LightFrame”, un discreto gioiello che fa ottima figura sia per estetica (niente di eccezionale, ma sobrio e gradevole) sia per funzionalità: una resa dei colori splendida, brillantezza e contrasto stupendi e in generale un ottimo prodotto.

Qualche giorno fa mi si presenta, del tutto inaspettatamente e senza precedenti episodi simili, un difetto alquanto singolare: lo schermo del monitor, se sfiorato, genera forti scariche elettriche. Non parlo delle scariche di elettrostatica, come quelle che comunemente capita di prendere toccando la superficie di uno schermo, come le tv appena accese ad esempio, ma vere e proprie scosse di corrente continua. Per carità, non a tensione e corrente pericolose, ma sufficienti a far ritrarre la mano come con alcuni blasonati scherzi di carnevale.
Non pago dell’esperienza, decido di verificare con un cacciavite di tipo “cercafase” (quelli che si illuminano in presenza di correnti) e conferma, accendendosi con una discreta luminosità, le mie sensazioni.

Alquanto allarmato dalla cosa, decido in prima seduta di scrivere una mail all’assistenza (il difetto è stato riscontrato a notte tarda), la quale mail ha poi ricevuto risposta il giorno successivo, in cui mi invitavano a telefonare al loro numero di assistenza per monitor e display, un numero 199 al costo di 25 eurocent al minuto, la cosa mi aveva perplesso alquanto, ma non avendo molte alternative chiamo.

L’attesa è durata qualche minuto, ma non credo di aver speso piu di 3-5 euro in totale… alla chiamata risponde una gentilissima signorina dall’evidente accento francese, ma i problemi di comprensione su qualche parola non ci hanno scoraggiato, e dopo aver spiegato a grandi linee il problema, mi chiede di comunicarle i miei recapiti.

Detto fatto, 3 giorni fa, dopo 2 anni e 10 mesi dall’acquisto del monitor, arriva un corriere Philips con un monitor di pari modello, NUOVO non rigenerato, ancora col suo imballaggio e pellicole protettive di scorta, in cambio il corriere si prende il monitor “difettoso” e un foglio su cui annota il difetto riscontrato. Una firma e via.

Devo ammettere che la cosa mi ha lasciato (piacevolmente) sorpreso: mi sarei aspettato qualche domanda di carattere tecnico o commerciale, oppure che il corriere fosse autorizzato a prelevare il monitor per portarlo in assistenza e basta (cosa comunque che sarebbe apprezzabile da parte di molti marchi, anziché addossare tutte le spese di tempo e denaro per queste pratiche al cliente), invece mi ritrovo con un monitor nuovo, letteralmente splendente e senza il minimo difetto, non ho speso un centesimo (a parte la telefonata), non mi sono mosso da casa, non mi sono dovuto alterare con nessuno e non sono dovuto ricorrere ad avvocati e assoconsumatori come mi è invece capitato in passato.

Grazie per aver sopportato questo sfogo, ma dopo tanto e tanto parlare di cose brutte, negative, squallide di questa vita ipertecnologica all’insegna del guadagno sfrenato e del commercio che del cliente se ne importa assai poco, citare una grande azienda per i suoi meriti mi è sembrato doveroso, me l’ero ripromesso e ho voluto farlo tramite voi.

Dark*Angel

Caro Dark*Angel
è un vero piacere poter pubblicare una lettera come la tua. Abbiamo purtroppo in lavorazione altre segnalazioni giunte in redazione su vicende finite in tutt’altro modo con altri grandi produttori, segno che la questione delle garanzie e dei diritti dei consumatori è ben lontana dall’essere risolta.
Grazie della tua testimonianza, a presto
la Redazione

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
12 apr 2006
Link copiato negli appunti