FireWire: schiaccerò USB

FireWire: schiaccerò USB

Un consorzio di aziende taiwanesi sembra intenzionato a dare battaglia allo standard USB appoggiato da Intel promuovendo l'IEEE 1394 voluto da Apple. La posta in gioco è il lucroso mercato delle appliance per l'elettronica consumer
Un consorzio di aziende taiwanesi sembra intenzionato a dare battaglia allo standard USB appoggiato da Intel promuovendo l'IEEE 1394 voluto da Apple. La posta in gioco è il lucroso mercato delle appliance per l'elettronica consumer


Santa Clara (USA) – Sebbene nel mondo dei PC l’USB sia ormai divenuta un’interfaccia standard e difficilmente “detronizzabile”, il mercato dell’elettronica di consumo sembra invece ancora alla ricerca di una tecnologia abbastanza economica, veloce e flessibile da eleggere a standard.

La 1394 Trade Association , un consorzio recentemente fondato da big taiwanesi del calibro di Via , Texas Instruments e Microsoft Taiwan, ha annunciato l’intenzione di sviluppare delle specifiche comuni basate sulla tecnologia IEEE 1394 per l’interconnessione di tutti i prodotti elettronici di consumo, quali handheld, macchine fotografiche digitali, TV, videoregistratori, DVD, ecc.

L’IEEE 1394, similmente all’USB, è un’interfaccia seriale ad alta velocità sviluppata da Apple e conosciuta, nel mondo Macintosh, con il nome commerciale di FireWire.

L’annuncio del gruppo, che spera di convertire alla propria causa circa 200 firme di prodotti informatici ed elettronici, arriva giusto poche settimane dopo che Intel ha pubblicamente divulgato le specifiche del nuovo USB 2.0, capace ora di spingersi a 480 Mbps.

FireWire, sebbene ancora fermo a 400 Mbps, dovrebbe spiccare un balzo in avanti con le nuove specifiche attese per il prossimo anno. Al momento rimane ancora, grazie anche ad alcuni accorgimenti tecnologici, l’interfaccia preferita dai produttori di workstation grafiche e da Sony (che utilizza però il marchio i.Link).

Naturalmente anche il consorzio che sviluppa l’USB, capitanato da Intel, non rinuncerà certo al tentativo di entrare in un mercato lucroso come quello dell’elettronica di consumo, dove fra l’altro ha già instaurato rapporti con un certo numero di aziende. Per il futuro si prevede quindi l’ennesima battaglia tecnologica, la cui conclusione appare tutt’altro che scontata.

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Pubblicato il
7 set 2000
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