Domini .it, partono le riassegnazioni

Domini .it, partono le riassegnazioni

Sono già una decina i procedimenti avviati da parte di chi ritiene di averne diritto, per la riassegnazione di domini .it già registrati. E i primi sono già stati riassegnati. Ecco il punto sulla situazione delle MAP
Sono già una decina i procedimenti avviati da parte di chi ritiene di averne diritto, per la riassegnazione di domini .it già registrati. E i primi sono già stati riassegnati. Ecco il punto sulla situazione delle MAP


Roma – Cominciano a dare i primi frutti le “Procedure di riassegnazione dei nomi a dominio” introdotte dalla Naming Authority italiana per combattere il Cybersquatting nel ccTLD.it. Sono state infatti emesse le prime decisioni che hanno disposto il trasferimento, a chi ne aveva diritto, di nomi a dominio registrati in mala fede da chi invece non ne aveva alcun titolo.

Le procedure di riassegnazione italiane, previste dall’ art.16 delle regole di Naming, sono sostanzialmente la trasposizione delle MAP (Mandatory Administrative Procedure) introdotte da ICANN per i g.TLD.com,.net e.org. Chi ritiene di aver diritto ad un determinato dominio (perché corrispondente, ad esempio, al proprio nome o ad un proprio marchio) e può provare che il suddetto dominio è stato registrato in mala fede da un terzo, può adire ad uno degli enti conduttori abilitati dalla NA ed esperire la procedura di riassegnazione. Al termine del procedimento, le conclusioni sono affidate ad un saggio accreditato presso l’ente conduttore: se risultano dimostrati il diritto del ricorrente e la mala fede dell’assegnatario, il nome a dominio viene trasferito.

Rispetto al ricorso al giudice ordinario, la procedura di riassegnazione ha i vantaggi della rapidità (non più di un mese e mezzo) e della economicità (si parte da circa un milione e mezzo di lire I.V.A. esclusa).

Come per le MAP di ICANN, pur essendo garantito il contraddittorio, le procedure di riassegnazione non hanno carattere giurisdizionale; pertanto non possono essere introdotte (e se iniziate, vengono sospese) se sia in corso un arbitrato o un procedimento giudiziario avente per oggetto lo stesso dominio.

Inoltre, chi decide la questione può solo respingere il ricorso, oppure ordinare la cancellazione o il trasferimento del dominio contestato; non può quindi condannare una delle parti al pagamento delle spese o al risarcimento dei danni.

Nonostante queste limitazioni, le procedure di riassegnazione e le MAP stanno riscuotendo un notevole successo. Sono ormai centinaia le decisioni per i domini.com,.net e.org prese dagli enti abilitati da ICANN, e costituiscono un corpus di pronunce ormai consolidato.

In Italia, dove gli enti conduttori hanno cominciato ad operare da poco più di due mesi, sono già una decina i procedimenti iniziati, di cui quasi la metà conclusi. L’utenza sembra aver reagito bene a questa novità. Fra i domini sottoposti alle procedure, anche nomi prestigiosi, quali Mastercard, Avirex, Beni stabili.

L’elenco dei nomi a dominio sottoposti a contestazione e le decisioni già prese possono essere reperite sul sito della e-solv , prima società italiana ad essere stata abilitata alla conduzione delle procedure di riassegnazione. Sul suo sito, come pure sui siti degli altri enti abilitati dalla NA, si trovano anche le istruzioni e la modulistica per introdurre le procedure di riassegnazione.

Cristina De Marzi

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Pubblicato il
15 dic 2000
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