Mac-like/ La Cpu del vicino è sempre più verde

Mac-like/ La Cpu del vicino è sempre più verde

di Lucio Bragagnolo. Facile annunciare megahertz a volontà: basta rinunciare alla qualità reale. Ma quanto ci mette un Pentium a codificare un filmato in formato adatto al Dvd?
di Lucio Bragagnolo. Facile annunciare megahertz a volontà: basta rinunciare alla qualità reale. Ma quanto ci mette un Pentium a codificare un filmato in formato adatto al Dvd?


Web – Intel è come Mike Bongiorno: un genio nel capire che cosa vuole sentire la gente. La gente, per lo più illetterata informaticamente, vuole sentirsi dire megahertz, per poterli pesare un tanto al chilo come se fossero il salame del discount.

Così l’altro ieri i Pentium andavano a 700 megahertz. Ieri a un gigahertz. Oggi a un gigahertz virgola quattro, anzi, virgola cinque. Domani chissà. Il fatto è che riempirsi la bocca di megahertz pare faccia vendere, indipendentemente da che cosa finisce a casa del cliente. E Apple, che vende meno megahertz perché monta processori intrinsecamente superiori, ha ultimamente sofferto nelle vendite anche a causa di quello che Steve Jobs ha chiamato il megahertz gap.

Sempre Jobs aveva promesso miglioramenti sul tema e ha mantenuto la promessa: nel discorso di apertura di Macworld Expo è arrivato il Power Macintosh G4 a 733 Mhz . Ma come, dirà qualcuno? Sembrava che Motorola avesse difficoltà ad alzare i megahertz dei suoi processori e adesso, di punto in bianco, le ha superate?

La risposta è un po ‘ sì, un po ‘ no. Motorola può offrire in tempi brevi clock migliori solo approfittando, come ha fatto, dello stesso trucco di Intel: aumentare i megahertz a scapito dell’efficienza generale dell’architettura (se qualcuno ha voglia di leggerselo, in un prossimo articolo potremmo parlare di che cosa è una pipeline e quanto conta averla lunga o corta).

Motorola però ne ha approfittato solo ora, mentre Intel ci marcia da un pezzo. Per questo Jobs ha potuto mostrare sul palco di Macworld la consueta esibizione di superiorità di Cpu, mostrando un G4 a 733 megahertz dare la polvere a un Pentium a 1,5 gigahertz durante una successione di operazioni in Photoshop.

Facile sospettare che siano test pilotati; Jobs non è certo interessato a essere imparziale. Non è stata certo Apple però a rivelare che in varie situazioni un Pentium IV va più piano di un Pentium III . La verità è che, in casa Intel, i megahertz si moltiplicano, ma l’efficienza dell’architettura sta raschiando il fondo del barile.

E comunque i megahertz non contano un fico secco. Nel suo discorso Steve Jobs, come è noto, ha presentato un Power Mac con SuperDrive, il lettore ottico che legge e scrive indifferentemente Cd-Rom, Cd-R, Dvd-Rom e Dvd-R. Contestualmente ha presentato iDvd , un software in vero stile Apple, che permette di creare ineccepibili Dvd fai-da-te con una facilità veramente disarmante.

Secondo Jobs, oggi come oggi il lavoro di encoding in Mpeg-2 (cioè la compressione di un filmato in modo che occupi il giusto spazio su Dvd) può arrivare anche a occupare un tempo venticinque volte superiore alla durata effettiva del filmato: una giornata intera per comprimere un’ora di film. E gli algoritmi del software Apple più il processore G4 possono ridurre questo tempo fino a due volte la durata dell’originale: due ore per comprimere un film di un’ora.

Facciamo finta che Jobs bari del 50%: diciamo che il tempo standard di encoding sia dodici volte quello dell’originale e che le prestazioni di iDvd su G4 siano in realtà “solo” quattro volte l’originale. Anche con tutta questa tara, un G4 a 733 Mhz permetterebbe di produrre Dvd in un terzo del tempo richiesto oggi al resto del mondo.

Ecco un bel test per i fanatici del megahertz a tutti i costi. Scaldino i Pentium (non ci vuole molto) e sappiano dire.

Lucio Bragagnolo

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Pubblicato il
11 gen 2001
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