E ora fermiamo i brevetti illegali

E ora fermiamo i brevetti illegali

Questo il senso di una lettera aperta al ministro all'Innovazione Lucio Stanca firmata da una serie di realtà del mondo italiano della rete e della tecnologia. La bocciatura della direttiva non basta a fermare i brevetti illegali
Questo il senso di una lettera aperta al ministro all'Innovazione Lucio Stanca firmata da una serie di realtà del mondo italiano della rete e della tecnologia. La bocciatura della direttiva non basta a fermare i brevetti illegali

Roma – Alla cortese attenzione di:
Dott. Lucio Stanca
Ministro dell’Innovazione e delle Tecnologie
Via Isonzo, 21/b
00198 Roma

Oggetto: Direttiva sui brevetti: bocciatura e conseguenze operative

Egregio Sig. Ministro,
in questi mesi abbiamo rivolto numerosi appelli a Lei e ai Suoi esimi colleghi per chiedere di evitare che fosse approvata una direttiva europea che legalizzasse i brevetti software e come ben saprà queste sono ore liete per le PMI europee, che hanno tirato un sospiro di sollievo quando il Parlamento europeo, in maniera pressoché unanime, ha deciso di rigettare la direttiva.

Abbiamo vinto una battaglia, la democrazia ha vinto, riqualificando il ruolo del Parlamento che tanto aveva lavorato sul primo testo, emendandolo in coerenza con le esigenze espresse da imprese e cittadini e contribuendo costruttivamente al percorso della primitiva direttiva.

Purtroppo quel lavoro è stato ignorato, in quanto la presidenza irlandese, come sa, decise di sottoporre al consiglio un testo diverso, su cui saggiamente Lei stesso espresse dubbi e riserve, che poi condussero all’astensione al momento del voto nel Consiglio dei Ministri Europei del 18 Maggio 2004 scorso.

Salutiamo con piacere il comunicato stampa emanato dal Suo ufficio, dove leggiamo che l’iter della direttiva è stato compromesso da posizioni ideologiche. Il fronte delle imprese a favore della brevettabilità del software ha infatti operato mistificazioni, parlando di un’inesistente maggioranza di PMI, italiane ed europee, a favore di tale istituto, e sostenendo falsamente che la brevettabilità del software in quanto tale avvantaggerebbe la ricerca e lo sviluppo.

Ma ciò che ora più ci preme, e la ragione ultima per cui Le scriviamo, è chiedere a Lei e all’Italia di intervenire nei confronti dell’ufficio europeo dei brevetti (EPO), un organismo privato che non ha mai cessato la pratica illegale di registrazione di brevetti software. Le chiediamo altresì di operare al nostro fianco affinché i brevetti illegalmente registrati presso l’EPO, di cui uno riportato a tergo a titolo di esempio, vengano immediatamente invalidati.

Le voci contrarie alla brevettabilità del software, espresse da oltre due milioni di PMI Europee, il Parlamento Europeo che ha rivolto critiche nei confronti dell’operato dell’EPO, e, in ultima analisi l’economia ICT, suffragati da studi e ricerche di importanti istituti economici e finanziari, si appellano affinchè Lei ed i Suoi esimi colleghi assumiate una posizione netta nel merito.

Nel ringraziarLa per l’attenzione e per la Sua pregevole attività, Le inviamo i nostri più distinti saluti

Assoprovider
Matteo Fici – Presidente

Assosoftware
Buonfiglio Mariotti – Presidente

CIRS
Roberto Galoppini – Presidente

Club Dirigenti Tecnologie Informatiche di Roma
Patrizia Davanti – Presidente

Confartigianato grafic
Ugo Cappello – Presidente

Confesercenti Milano
Mauro Toffetti – Presidente

Engineering
Orazio Viele – Direttore Direzione Centrale Ricerca e Innovazione

ICT MetaMarket
Maria Virardi – Vice Presidente Giunta Esecutiva

INFORAV
Maurizio Bufalini – Presidente

Registro Informatici
Erminio Bianchi – Presidente Giunta Esecutiva

Sinapsi
Giacomo Cosenza – Presidente

Zucchetti
Domenico Zucchetti – Presidente

Metodo e sistema per fare un ordine di acquisto attraverso una rete di comunicazione (EP0927945B1)
Il brevetto in questione, regolarmente registrato presso l’EPO il 23-04-2003, garantisce alla Amazon Inc. un’esclusiva sulla registrazione di un ordine di acquisto. Il metodo descritto è la banale trasposizione informatica di un comune processo di acquisto, quello che chiunque abbia un negozio virtuale su internet deve necessariamente implementare. La conseguenza è che chiunque effettui la vendita di beni o servizi potrebbe dover negoziare con Amazon l’acquisto di una licenza d’uso.

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Pubblicato il
20 lug 2005
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