Vietnam, un satellite contro il divide

Vietnam, un satellite contro il divide

L'operatore statale vietnamita apre un servizio satellitare per portare la banda larga a tutti i villaggi delle zone rurali, appoggiandosi ad infrastrutture thailandesi
L'operatore statale vietnamita apre un servizio satellitare per portare la banda larga a tutti i villaggi delle zone rurali, appoggiandosi ad infrastrutture thailandesi


Cat Que (Vietnam) – Come colmare il divario digitale che affligge un paese dalla conformazione geografica ostica e con percentuali altissime di popolazione rurale? Semplice, almeno secondo gli esperti del partito unico vietnamita: basta utilizzare un sistema satellitare che si appoggi alle decadenti linee telefoniche tradizionali ed apra le porte alla connettività a banda larga.

Vietnam Telecom International, operatore telefonico gestito interamente dallo Stato, ha così finanziato il progetto iPSTAR, un gateway satellitare per le telecomunicazioni del valore di 7 milioni di dollari . “Il progetto non ha intenti commerciali”, dichiara il direttore di VTI alle agenzie stampa. “Gli utenti potranno connettersi ad Internet e telefonare grazie ad appositi terminali composti da computer, modem ed antenna parabolica”, spiega Nguyen Huu Khanh.

Ciascun apparato ha un costo di circa 1.700 euro : una cifra sicuramente proibitiva per i magrissimi stipendi dei cittadini vietnamiti, ma più che abbordabile per le comuni agricole che costellano il panorama del Vietnam comunista. “Il 100% delle comuni presenti sul territorio verranno presto raggiunte dalla banda larga”, fa sapere Khanh, “anche se terminare i lavori entro questo anno appare molto difficile, dati gli enormi costi del progetto”.

Il governo di Hanoi si appoggerà alla Shin Satellite , una delle più importanti aziende del panorama sudest asiatico che si occupano di mettere in orbita satelliti. Fondata dal primo ministro thailandese Thaksin Shinawarta, la Shin Satellite noleggerà le infrastrutture necessarie per completare il progetto iPSTAR.

L’iniziativa è stata accolta con calore da molti analisti economici, che vedono in questa iniziativa un primissimo passo verso l’apertura del mercato vietnamita delle telecomunicazioni: con 82 milioni di utenti potenziali , il Vietnam potrebbe rivelarsi un terreno fertile per investimenti internazionali. Il più grande ostacolo allo sfruttamento di questo scenario rimane la rigidità del regime comunista, che controlla ogni mezzo di comunicazione col pugno di ferro.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
10 nov 2005
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