Roma – Dell’uso improprio delle numerazioni con prefisso 0878 si parla da tempo . Nato per le operazioni di televoto, quel prefisso è divenuto l’alternativa per alcuni di coloro che in precedenza nascondevano servizi onerosi con numerazioni 144, 166, 899 e via discorrendo. Numerosi consumatori hanno ricevuto bollette con importi da strozzinaggio (dovuti anche a scatti alla risposta da 12 euro) a causa dei “servizi” di vari speculatori. E, di fronte a questi, l’ Authority TLC ora mostra il cartellino rosso.
Non è il caso di fare di tutta l’erba un fascio: il prefisso 0878 viene utilizzato anche per scopi perfettamente regolari. Ma sono sempre più frequenti le segnalazioni di consumatori caduti nella trappola di operatori poco ortodossi, il cui comportamento rende necessaria una disciplina più rigorosa (che non danneggerà chi opera in buona fede e nel pieno della legalità). Anche perché, al contrario di altri prefissi come 899, 166 e 144, lo 0878 ha l’aspetto di un numero geografico e dagli utenti può essere tranquillamente scambiato per un numero con normale tariffa interurbana.
Per questo motivo, alcune associazioni di difesa dei Consumatori, tra cui il CODICI , lo scorso ottobre avevano presentato ricorso all’Agcom chiedendo di indagare sulle eventuali responsabilità nella vicenda della società erogatrice di servizi, ossia Telecom Italia . E ora il CODICI comunica che l’Autorità Garante per le Comunicazioni, in una missiva, “ha asserito che l’impiego di numerazioni 0878 non deve ritenersi ammissibile per l’accesso ad internet, essendo tale servizio fruibile essenzialmente attraverso la rete telefonica e, di conseguenza con la più completa cognizione dell’utente”. Inoltre ha espressamente aggiunto che “l’introduzione di dialer nei computer di ignari utenti a fini di lucro è suscettibile di configurare violazioni di carattere amministrativo e penale. I pagamenti del traffico telefonico di origine fraudolenta così come denunciato dagli utenti (…) possono essere sospesi fino alla definizione della controversia”.
Una comunicazione che appare ora più perentoria e categorica del provvedimento reso noto lo scorso settembre , con cui l’Agcom aveva fissato un tetto massimo per la tariffazione di tali numeri. Un provvedimento “minimale”, secondo l’associazione del consumo ADUC , perché emesso in applicazione di un metodo di calmieramento che rischia, per un verso, di affievolire il mercato, e per un altro, di stimolare certe aziende a studiare nuovi espedienti truffaldini. Con lo svantaggio di non sanare quanto avvenuto in precedenza. La sospensione dei pagamenti dovuti ad addebiti impropri sembra quindi rispondere almeno a quest’ultima osservazione.
“Ovviamente provvederemo subito ad informare la Polizia delle comunicazioni della vicenda, affinché siano individuati e perseguiti penalmente gli autori degli illeciti in questione ? dichiara Carmine Laurenzano, responsabile ufficio legale CODICI – ma ora più che mai, accertata l’illiceità dei fatti, è indispensabile che per ovviare al rischio di ulteriori frodi on line la Telecom si adoperi con tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i propri utenti”.
I consumatori si aspettano però di ottenere più garanzie, e una maggiore tempestività d’azione da parte dell’Autorità, dal momento che “la legge istitutiva affida all’Autorità il duplice compito di assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e di tutelare i consumi di libertà fondamentali dei cittadini”.
Tutto quanto avvenuto recentemente ai danni dei consumatori sembra testimoniare che le condizioni dell’attuale mercato delle telecomunicazioni siano pesantemente sbilanciate a favorire dei gestori telefonici, ponendo gli utenti in una posizione di “sudditanza” che non deve caratterizzare anche l’Agcom: come recita la pagina introduttiva del sito istituzionale, “Indipendenza e autonomia sono elementi costitutivi che ne caratterizzano l’attività e le deliberazioni.”.
Dario Bonacina