Londra – I sistemi aeroportuali di controllo biometrico funzionano bene, almeno nel Regno Unito. Lo confermano più di 3mila passeggeri che hanno aderito alla sperimentazione dell’aeroporto londinese di Heathrow. Per circa quattro mesi, come riporta Silicon.com , i passeggeri della Cathay Pacific e della Emirates, in viaggio e in arrivo da Dubai e Hong Kong, hanno potuto approfittare – liberamente – di controlli automatizzati basati su dispositivi biometrici di riconoscimento dell’iride e delle impronte digitali.
L’obiettivo del progetto ” miSense ” era quello di valutare la fattibilità dell’implementazione sul campo di soluzioni biometriche di controllo. Che permettessero, insomma, alle forze inquirenti, all’Intelligence e agli operatori dell’Immigrazione di svolgere al meglio il proprio lavoro, e ai viaggiatori di non patire troppo le rinnovate “attenzioni”.
Le modalità di utilizzo del sistema miSense sono piuttosto semplici. Il passeggero, prima dell’imbarco, sottopone ad analisi il suo passaporto e l’indice della mano destra . Il tutto in un chioschetto automatizzato che non richiede personale e permette di accedere direttamente alla zona partenze. Poi, al vero e proprio gate di imbarco, vi è un ulteriore verifica con reader biometrico.
La versione più avanzata del miSense è in grado di valutare 10 impronte digitali, le iridi e lo scanning del volto . I dati correlati vengono archiviati precedentemente su una smartcard RFID che lavora in modalità wireless con il reader di impronte situato nelle zone di controllo – in questo caso degli aeroporti di Dubai, Heathrow e Hong Kong.
Alla fine del test le valutazioni complessive dei passeggeri sono state più che positive: l’81% ha dichiarato il sistema “Eccellente” o “Buono”; l’87% ha confermato la facilità delle procedure di controllo automatiche.
Il beneficio più sentito, comunque, è stato quello dell’enorme velocizzazione delle operazioni rispetto alla modalità tradizionale. Il tempo medio per un controllo normalmente è di circa 7 minuti, contro i 17 secondi di quello automatizzato . Il 96% dei tre mila passeggeri del test sono stati controllati in meno di 30 secondi.
“Lo sviluppo tecnologico ormai permette, con grande discrezione, una rilevazione immediata delle informazioni biometriche e, come osservato nel test, con un alto livello di accettazione da parte dei viaggiatori”, si legge nel rapporto finale del miSense.
“Le nuove tecnologie, in particolare quelle biometriche, e le nuove metodologie per gestire rischi e attività di intelligence giocheranno ruoli fondamentali nel rendere più agevoli i viaggi dei passeggeri buoni, e più complicati quelli dei cattivi”, ha aggiunto nel rapporto Liam Byrne, Ministro dell’Immigrazione.
Dario d’Elia