Denver (USA) – Riusciranno gli americani a trovare la pace? Viene da chiederselo se basta una battuta in una chat room per portare in galera un ragazzo di 18 anni. Una battuta infelice e pesante che si riferiva al massacro della Columbine High School di Denver dove lo scorso aprile due ragazzi fecero fuoco sui propri compagni uccidendone 13.
L’ FBI si è addirittura dichiarata soddisfatta. Prima di “beccare” Micheal Ian Campbell la polizia federale aveva fatto chiudere la scuola per due giorni e dopo l’arresto il procuratore generale del Colorado, Tom Strickland, ha affermato: “l’arresto di oggi deve rappresentare un messaggio chiaro, perché le minacce soprattutto verso le nostre scuole non sono tollerate”.
Campbell, che ora rischia la bellezza di 5 anni di reclusione e fino a 250mila dollari di multa, è accusato di “aver intrapreso comunicazioni tra uno stato e l’altro contenenti una minaccia”. La battuta? Detta in mezzo ad altre in una chat: “Devo finire quanto è stato iniziato e se vai a scuola non vorrei il tuo sangue sulle mie mani”. Campbell stava parlando con uno studente della Columbine.