Santa Clara (USA) – Sono oltre due miliardi, secondo Macrovision, le tracce audio che, ad oggi, le case di registrazione hanno distribuito nel mondo avvalendosi delle sue protezioni anti-copia.
L’azienda, che all’inizio dell’anno ha acquisito Midbar Tech, creatrice della nota tecnologia anticopia Cactus Data Shield (CDS), sostiene che i CD da lei prodotti contengono due tracce: una in standard red book, riproducibile su qualsiasi lettore audio, e una di dati, leggibile su qualsiasi PC. Questi CD vengono detti “dual session”.
Quella descritta da Macrovision è la tecnologia CDS 200 ereditata da Midbar, un sistema di protezione molto diffuso che prevede la possibilità, per gli utenti di PC, di ascoltare versioni compresse delle tracce audio tradizionali attraverso un player fornito direttamente sul CD.
Macrovision sostiene di aver già prodotto oltre 200 milioni di dischi dual session, fra cui gli album rilasciati dalle cinque maggiori etichette della musica al mondo.
L’azienda afferma che i CD protetti sono ormai così diffusi che “vanno considerati la norma”: secondo le sue statistiche, 4 CD su 5 oggi giungono sul mercato con un qualche lucchetto digitale.
“Questa pietra miliare nell’uso della protezione dalla copia è la conferma di come questa tecnologia possa rappresentare una soluzione a lungo termine capace di proteggere i diritti dei consumatori, degli artisti e dell’industria della musica”, ha affermato Macrovision in un recente comunicato.
Si potrebbe obiettare che “questa pietra miliare” nell’uso dei CD anti-copia non deriva da una scelta consapevole dei consumatori, ma unicamente dalle strategie di mercato delle major, le stesse che si sono fatte pochi scrupoli, in passato, ad introdurre sul mercato, specie quello europeo e italiano, meccanismi di protezione immaturi, poco flessibili e talvolta incompatibili con i lettori meno recenti.