È in arrivo l’incontro tra l’ energia distribuita e il Web 2.0 : questo il business di Fat Spaniel , azienda a stelle e strisce già consolidata nel settore, che intende abbracciare appieno il concetto di social networking proprio nel campo energetico.
L’azienda si occupa già da tempo di Critical Monitoring and Reporting Services for Renewable Energy Systems , monitoraggio “critico” (di elevata affidabilità, ndr) e servizi di rendicontazione per i sistemi energetici rinnovabili. Un’attività, dunque, tutta incentrata sulla gestione delle fonti energetiche ecologiche.
L’ultimo dei suoi propositi è quello di rilasciare una open platform per la condivisione delle informazioni sull’energia. Più concretamente, pubblicare una Application Programming Interface (API), progettata per incoraggiare i costruttori di equipaggiamenti energetici e le software house a costruire applicazioni basate su rilevazioni in grado di evidenziare le singole performance energetiche .
Per molte installazioni, infatti, l’eventuale energia prodotta in eccesso può essere rivenduta al fornitore o al proprietario dell’edificio: l’utilizzo di API standardizzate consentirebbe, ad esempio, di scrivere con maggior facilità degli applicativi che – partendo dai dati forniti dallo stesso sistema produttivo – potrebbero contabilizzare la resa ed emettere fatturazione. “Una volta in possesso dei dati sulle performance energetiche, ricavati dai siti di produzione ed altri dispositivi come ad esempio gli inverter, noi (o anche altri) possiamo portare al processo ulteriore valore aggiunto”, dice Chris Beekhuis, presidente e CTO dell’azienda.
Con l’ausilio dei propri data center , tutti i dati vengono stivati in una apposita “Web Farm”, che rende possibile sia il traffico di dati in ingresso, proveniente dagli equipaggiamenti produttivi, sia la fruizione delle relative elaborazioni a distanza, tramite la rete Internet. Proprio su questo, l’azienda costruisce l’aspetto maggiormente duepuntozero : consente (a volontà, naturalmente) di condividere informazioni importanti sui sistemi in funzione, quali l’efficienza, la resa, il risparmio realizzato e molti altri dati che, letti da altri clienti dotati dello stesso sistema, permettono utili confronti e valutazioni, stimolati dalla dinamica social della partecipazione attiva.
Pubblicare delle API è una strategia ben conosciuta nel mondo del software, strategia che – in genere – ripaga gli sforzi compiuti per produrle, perché aiuta a creare una rete di prodotti di terze parti, connessi con un prodotto centrale. Dal punto di vista strategico, i competitor potrebbero approfittare della loro diffusione e tentare di replicarne le funzionalità, agendo quindi sul prezzo di vendita, ma Beekhuis si dice convinto che l’evenienza, essendo i suoi servizi già diffusi e ben radicati nell’azienda, non desti preoccupazioni: “Il cliente si sente a proprio agio perché il sistema gli offre la possibilità di scegliere tra diversi fornitori e diversi metodi per gestire i propri sistemi produttivi. Ed evita che tenti di costruire qualcosa di simile a proprio uso e consumo”.
Un’idea, dunque, che vede quali candidati ideali per l’adozione moltissimi settori, non solo nel campo della produzione ma anche dell’impiego, consentendo in prospettiva anche la redazione di nuove analisi di tipo statistico, utili per sostenere attivamente l’ottimizzazione del rapporto produzione/consumo.
In questa pagina del sito dell’azienda, alcuni esempi di realizzazioni in cui sono in opera i sistemi di misura e rilevazione, uno dei quali è riprodotto nella figura più in alto.
Marco Valerio Principato