Altro che transformer e KITT, i laboratori di robotica di Stanford da anni stanno lavorando allo sviluppo di una vettura autonoma e da poco hanno ottenuto importanti risultati : hanno raggiunto la velocità di 140 miglia all’ora (225 chilometri orari), record per una macchina robotizzata senza pilota.
Obiettivo raggiunto in collaborazione con Volkswagen, con cui Stanford collabora dal 2005, quando insieme hanno vinto il DARPA Grand Challenge di quell’anno (competizione che vede contrapposti i più avanzati roboveicoli senza pilota): con Stanley, un esemplare modificato di una Touareg. Insieme hanno ora creato un laboratorio da 2 milioni di dollari, il Volkswagen Automotive Innovation Lab , che guida l’innovazione nel settore.
Poi era stato il turno di Junior, una Passat che nel 2007 si è aggiudicata il secondo posto nella DARPA Urban Challenge : quest’ultima era basata su chip Intel e un sistema Linux programmato in C e C++, e permetteva alla macchina di reagire in un tempo tra i 20 e i 50 millisecondi. Ancora troppo.
Protagonista questa volta è stata Shelly , nome in codice dell’Audi TT-S che non vuole farsi mettere le mani addosso: pur non essendo dotata di telecamere (come il precedente modello Junior), grazie al GPS e un sistema computerizzato basato su Java Real Time di Sun (installato su Solaris) riesce ad avere tempi di reazione agli stimoli esterni inferiori ai 20 millisecondi.
L’abbassamento di queste latenze ha consentito agli scienziati di spingere la macchina oltre i 200 km/h. La prossima sfida è il percorso Pikes Peak, quasi 13 miglia con 156 curve.
Claudio Tamburrino