Confermando quanto si andava vociferando ormai da settimane, negli scorsi giorni i dirigenti di Palm hanno ufficialmente confermato l’imminente lancio di Nova , il tanto chiacchierato sistema operativo Linux-based destinato a rimpiazzare l’ormai attempato Palm OS 5.4 ( Garnet ).
La presentazione di Nova si terrà presso il CES di Las Vegas, in programma dall’8 all’11 gennaio 2009, ed in tale occasione Palm svelerà anche la sua prima famiglia di device basati sul nuovo sistema operativo. Secondo quanto rivelato dal CEO dell’azienda, Ed Colligan, si tratterà di smartphone indirizzati al mercato consumer, lo stesso oggi corteggiato da Palm con il suo Centro .
Colligan ha ammesso che non è mai facile introdurre sul mercato un nuovo sistema operativo mobile, soprattutto per l’iniziale scarsità di applicazioni native, ma egli ritiene che, grazie a Nova, nel medio-lungo periodo Palm possa riacquistare la competitività di un tempo.
Almeno inizialmente, Colligan ha spiegato che Nova verrà utilizzato a bordo di device prettamente consumer. Per il segmento business la mamma di Palm OS ha intenzione di puntare ancora su Windows Mobile e sui propri smartphone Treo, un’accoppiata che di recente le avrebbe fruttato un’altra importante partnership con un grosso carrier statunitense (di cui l’azienda non ha però fatto il nome).
I primi smartphone basati su Nova dovrebbero raggiungere il mercato – perlomeno quello americano – entro al fine del primo trimestre 2009. Il boss di Palm afferma che questi device “sapranno colmare il gap che oggi esiste tra i dispositivi BlackBerry, orientati soprattutto alle email, e iPhone, orientato soprattutto al divertimento”. Una descrizione decisamente semplicistica, quella fatta da Colligan dei prodotti rivali, soprattutto pensando quanto si siano evoluti nell’ultimo periodo i dispositivi di RIM e quanti utenti business sia riuscito a conquistare il melafonino.
Palm potrebbe non avere una seconda occasione per tentare di saltare il baratro e risolvere i suoi gravi problemi finanziari. Se la strategia Linux non dovesse funzionare, gli analisti affermano che l’azienda potrebbe non sopravvivere all’attuale recessione economica.