Le ultime previsioni in arrivo da Gartner parlano di una spesa per l’IT in crescita entro il 2014, con un trend che cambia corso rispetto all’anno scorso e viene trainato dai servizi, dalle telecomunicazioni e dai (nuovi) dispositivi di elettronica di consumo.
Nel complesso, stima Gartner, gli investimenti in IT del 2014 cresceranno del 3,2 per cento rispetto al 2013 e raggiungeranno la ragguardevole cifra di 3,8 trilioni di dollari USA. Cresce il software enterprise (+6,9% per cento) fino a 320 miliardi di dollari, soprattutto in funzione di un maggior interesse nel software “social”, nelle tecnologie dedicate a database e management dei dati.
Nel 2014 i dispositivi cresceranno del 4,6 per cento (964 miliardi di dollari), prevede ancora Gartner, spinti da una maggiore domanda di gadget mobile di medio livello e da modalità di spesa dei consumatori diverse rispetto al passato: i PC fissi non vengono più sostituiti con la stessa frequenza di un tempo, e gli utenti si dimostrano piuttosto interessati ad acquistare un prodotto con form factor immediatamente inferiore passando dai deskop ai laptop, dai laptop ai tablet e così rimpicciolendo.
Accanto alle stime per la spesa IT, Gartner ha fornito le stime sulla crescita del business software registrata nel 2013: in vetta alla classifica dei maggiori fornitori continua a essere Microsoft col 65,7 per cento dei ricavi totali (+6 per cento rispetto al 2012), mentre Oracle (29,6 per cento e +3,4 per cento) supera IBM (29,1 per cento e +1,4 per cento) e sale al secondo posto. Menzione d’onore per Salesforce.com, operatore cloud che per la prima volta entra nella classifica dei migliori al decimo posto con un notevole +33,3 per cento di crescita anno su anno.
Il crescente interesse del mercato per il cloud spinge anche i gadget Internet-dipendenti a basso costo come i Chromebook di Google, che stando a quanto comunica ABI Research hanno venduto 2,1 milioni di unità nel 2013 – l’89 per cento delle quali negli USA. La crescita prevista per questo particolare mercato di dispositivi è fino a 11 milioni di unità entro il 2019.
Alfonso Maruccia