Il PC sta tornando? Dopo anni in caduta libera ecco il segnale che l’industria attendeva: che sia o meno quello che in gergo si definisce come “il rimbalzo del gatto morto” (ossia: il rimbalzo non significa vitalità, ma soltanto un meccanismo che testimonia il fatto che si è toccato il fondo), la statistica restituisce il segno “+” al comparto e una inversione di tendenza per molti versi inattesa.
+1,4% secondo Gartner , +2,7% secondo IDC (stime differenti in virtù di differenti valutazioni sulle categorie ibride come Surface o Chromebook), in ogni caso un andamento positivo dopo anni di perdita che sembravano il preludio alla conversione definitiva all’egemonia mobile. Eppure, sebbene i dispositivi mobili abbiano ancora molto da dire, anche il mondo PC può avere ancora molto da raccontare: l’andamento degli ultimi anni è frutto di un necessario e doveroso riequilibrio imposto dall’avvento degli smartphone e dei tablet, ma ciò non significa che desktop e laptop siano destinati a scomparire: anzi. Ad imporsi è soprattutto la trasformazione digitale nelle aziende, la cultura informatica nelle famiglie, il supporto digitale nelle scuole e tutta una serie di altre dinamiche che disseminano domanda di device in ogni ambito.
Lenovo e HP siedono a parimerito in cima alla classifica Gartner dei gruppi più prolifici nel settore (21,9% dei dispositivi distribuiti), con Lenovo che registra però la miglior ascesa relativa rispetto all’anno precedente (+10,5%). Seguono Dell (16,8%), Apple (7,1%) e Acer (6,4%). Complessivamente sarebbero stati 61,1 milioni le unità commercializzate nel secondo trimestre dell’anno, con una percentuale variabile tra 25 e 30% di unità distribuite da una molteplicità di produttori minori – a conferma del fatto che il mercato è sufficientemente differenziato e concorrenziale.
IDC conferma sostanzialmente il medesimo quadro generale ma sottolinea altresì come l’Europa abbia visto fin qui un mercato ben poco vivace, con la maggior parte delle vendite concentrate nei processi di rinnovo macchine all’interno delle realtà aziendali.
Per evitare che la crescita sia effettivamente nella direzione del “gatto morto”, però, le case produttrici dovranno lavorare con estrema creatività: gran parte della fibrillazione che ha riportato in positivo il settore è trainata dall’avvento di Windows 10 . L’effetto positivo dell’arrivo del nuovo sistema operativo di Redmond, però, è destinato a rallentare fino ad esaurirsi entro il prossimo biennio: a quel punto serviranno nuove pulsioni e nuovo slancio affinché il mercato PC continui a mantenersi salubre garantendo agli utenti quell’innovazione e quelle qualità che si aspettano soprattutto aziende de professionisti.
Se non altro, il peggio sembra passato. Ma c’è un rimbalzo da consolidare nei mesi a venire se non si vuole veder ripresa la parabola discendente che ha ridisegnato il settore nel giro di pochissimi anni.