Il mercato dei PC (desktop e notebook) chiuderà l’anno con un trend negativo pari a -13% circa, ma le cose avrebbero potuto andare anche peggio. Impossibile guardare in prospettiva una annata di questo tipo, però: tutte le considerazioni fornite da Gartner nel proprio report trimestrale, infatti, fotografano semplicemente un’istantanea di un anno privo di punti di riferimento, nel quale il mercato si è quasi fermato per un paio di mesi e ora cerca di capire cosa possa accadere nei mesi a venire.
Ma poteva andar peggio
193 milioni di unità vendute nel 2019, 169 milioni di unità presumibilmente raggiunte entro fine anno: -13,6% ipotetico contro un -10,5% precedentemente previsto. Il dato è il frutto di tendenze opposte: da una parte una emergenza sanitaria ed economica che ha frenato gli investimenti e dall’altra un’improvviso impulso dovuto alla mole di studenti e lavoratori costretti in casa: smart working e formazione da remoto hanno riequilibrato le sorti del mercato evitando che il 2020 diventasse un profondo buco nero.
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Una conseguenza interessante di una annata tanto complessa è l’improvviso prolungarsi del ciclo medio di vita degli smartphone: erano 2,5 anni nel 2018, sono ora 2,7. Per certi versi è come se i mesi di sospensione abbiano consigliato un rinvio nel ricambio delle unità, ma è probabile che tali valutazioni siano oggi ancora sommarie e che possano rivelare anche un cambio nel prezzo medio di acquisto (aspetto che sarà però possibile comprendere soltanto a posteriori).
Il 5G è destinato ad occupare l’11% circa degli ordini sul 2020: la rivoluzione era destinata a deflagrare in questi mesi, ma è con ogni probabilità rinviata all’autunno quando la nuova generazione di device di alta gamma giungerà sul mercato.