Trascorse poche ore dall’annuncio da parte degli USA relativo al blocco delle vendite dei chip a Huawei, ecco la contromossa della Cina: un investimento pari a 2,2 miliardi di dollari destinato a Semiconductor Manufacturing International Corp, società con sede a Shanghai. Il denaro proviene da un fondo supportato da Pechino e ribattezzato Big Fund.
La Cina in supporto di Semiconductor Manufacturing International Corp
Il chipmaker sarà così in grado nell’immediato futuro di accelerare la produzione delle componenti hardware da destinare al mercato, partendo dagli impianti delegati alla realizzazione di quelle a 14 nm.
Un ennesimo tassello nel complesso puzzle che vede intrecciarsi questioni di geopolitica, le accuse degli Stati Uniti al paese asiatico sul tema della sicurezza nazionale e il business legato alla commercializzazione sia dei dispositivi destinati al segmento consumer sia delle infrastrutture da implementare nei network mobile a partire da quelli 5G.