Altri fondi in arrivo per quella che il TIME ha incoronato “migliore invenzione del 2008”. 23andMe riceverà una seconda iniezione di liquidi per un totale di 2,6 milioni di dollari. Un secondo giro di investimenti da parte di Google che crede negli sviluppi futuri del servizio di test genetico online. Il nuovo flusso di denaro si mescola, così, ai 3,9 milioni di due anni fa , per un ammontare di 6,5 milioni di dollari.
In realtà, il finanziamento si è rivelato col tempo molto più sostanzioso. La startup di Mountain View ha ricevuto ben 10 milioni direttamente dalle tasche personali del fondatore di Google Sergey Brin. Soldi ben accetti da parte di Anne Wojcicki, creatrice di 23andMe e moglie dello stesso Brin.
Con il campione di saliva necessario all’azienda per il test, Mr. Google ha scoperto di essere portatore di una particolare mutazione genetica che potrebbe esporlo in futuro al morbo di Parkinson.
Sono, quindi, 24 i milioni finora raccolti da 23andMe. Compresi quelli già inviati da attori minori – stando a quanto dice Google – come la società New Enterprise Associates. Da Mountain View assicurano che negli accordi tra quest’ultima e 23andMe, Google non ha giocato alcun ruolo. Giusto per evitare ulteriori polemiche su un potenziale conflitto di interessi.
Oltre alla presenza certo evidente della moglie di Brin in tutto questo giro di fondi, Google e 23andMe condividono l’interesse per la salute. L’anno scorso BigG ha lanciato Google Health, sistema online che aiuta gli utenti a trovare risposte a patologie, semplici sintomi o curiosità inerenti al mondo del vivere bene. Anne Wojcicki, intanto, continua a spedire gli appositi kit per rivelare ai suoi clienti i segreti della loro esistenza genetica. (M.V.)