Trascorsi ormai 15 anni dalla fondazione e dopo aver attraversato momenti complicati per 23andMe è giunto il tempo di un balzo in avanti. Oggi la società annuncia l’intenzione di quotarsi in borsa attraverso una manovra che prevede la fusione con VG Acquisition (controllata da Virgin). Così facendo il valore di capitalizzazione stimato è pari a circa 3,5 miliardi di dollari.
Cura della persona e terapie nel futuro di 23andMe
L’operazione andrà a concretizzarsi entro la metà del 2021 e il titolo sarà scambiato come “ME” sull’indice New York Stock Exchange. Contestualmente l’azienda rende nota la volontà di diversificare il proprio business, continuando a proporre test per l’analisi genetica, ma impegnandosi anche in altri territori, anzitutto quelli della cura alla persona e della terapia con un focus particolare sulle patologie che interessano l’apparato cardiocircolatorio e quello respiratorio.
Richard Branson di Virgin, impegnato in prima persona nel sostenere l’iniziativa così come Anne Wojcicki (entrambi investiranno 25 milioni di dollari), ha parlato di una possibile rivoluzione alle porte in ambito medico.
All’epoca del debutto il sistema messo a punto da 23andMe, basato sull’analisi di un campione di saliva, catturò immediatamente l’attenzione dei media e del pubblico. Time lo definì “invenzione dell’anno” nel 2008, ma i problemi non tardarono ad arrivare: nel 2013 la Food and Drug Administration ordinò di interrompere l’attività per via del mancato ottenimento delle autorizzazioni necessarie.