Nozze d’argento per Microsoft Windows e gli utenti dei PC di tutto il mondo: era il novembre del 1983 quando un giovane William H. Gates III in un albergo di New York annunciava al mondo l’uscita imminente della prima interfaccia grafica prodotta dalla sua azienda. Peccato che quell’uscita tanto imminente non fu, e che ci vollero altri due anni per vedere davvero comparire sugli schermi dei computer IBM-compatibili la prima versione pubblica (la 1.01) di Windows. Eppure, da allora Windows ha saputo colmare il distacco dai concorrenti, Mac OS in primis, e diventare leader assoluto del mercato: un passo alla volta.
Windows 1.0 era più che altro un’ estensione di DOS : il sistema operativo testuale, privo di alcuna interfaccia grafica, fino ad allora sovrano assoluto dell’universo x86. Per far girare Windows 1.0 ci volevano DOS 2.0, due unità floppy double-side (ma ai pochi fortunati che ne possedevano uno, bastava un hard disk), una scheda grafica e ben 256KB di RAM. Niente o quasi niente multitasking, funzionalità ridotte all’osso: la prima incarnazione di quello che sarebbe diventato il sistema operativo del 90 per cento dei PC di tutto il mondo era poco più che un esperimento.
Molto di Windows 1.0, inoltre, era apertamente ispirato al Macintosh di Apple: fino a quel momento l’azienda di Cupertino aveva immesso sul mercato solo Lisa , costoso antesignano del successo del Mac, ma proprio in virtù degli accordi intercorsi tra Jobs e Gates, a Windows 1.0 mancava un cestino (per i file eliminati) e la capacità di sovrapporre le finestre. L’uscita di Windows diede inoltre il via a una serie di vicissitudini giudiziarie per Microsoft, che tuttavia si conclusero in un nulla di fatto e diedero la possibilità alla futura BigM di far evolvere liberamente la sua interfaccia grafica.
Giusto il tempo di qualche aggiornamento, più che altro in tema di localizzazione e di compatibilità con le stampanti, e nel novembre del 1987 vedeva la luce Windows 2.0 : ci volevano 512K per far girare questa nuova release della GUI di BigM, e pure DOS 3.0 (a cui, come nel caso precedente, Windows si appoggiava per la gestione del file system). Con la 2.0 si cominciavano a vedere i primi passi verso il successo, anche grazie alla comparsa di paradigmi grafici più avanzati (come le finestre sovrapponibili ), la gestione della memoria estesa e l’aumento deciso del numero di periferiche supportate.
Durante la primavera del 1990, per esattezza il 22 maggio, vide la luce quella che sarebbe diventata la prima vera versione di successo di Windows: la 3.0 . Occorrevano 640K di memoria, da sommare a non meno di 256K di memoria estesa, per farlo girare sul proprio PC: in dote portava sempre maggiore compatibilità con le reti, memoria virtuale , e i 32 bit che iniziavano a fare capolino timidamente in una modalità “ibrida” che non era altro che un semplice abbozzo. Il multitasking cominciava ad essere una realtà, sebbene pesantemente limitato dalle ridotte capacità dei computer dell’epoca, ma ciò non impedì a Windows 3.0 di vendere milioni di copie dei propri floppy di installazione.
Windows 3.1 sarebbe nato nel 1992, seguito nel 1993 dalla prima versione di Windows NT . Al primo occorrevano 2048K di memoria estesa e un hard disk con almeno 6 mega liberi per funzionare al meglio: nonostante le notevoli richieste hardware, il ritorno in fatto di estetica e funzionalità era tale da giustificare la spesa. Ormai le applicazioni di terze parti non mancavano per il sistema operativo (o si trattava ancora di una interfaccia grafica?) di Microsoft, che contemporaneamente faceva debuttare NT e quel kernel che in principio sarebbe servito solo ai professionisti, ma che dopo qualche anno sarebbe arrivato anche sui desktop casalinghi. Windows 3.11 , uno dei maggiori successi nella storia di Microsoft e il cui supporto è terminato proprio in queste settimane, vide la luce il 31 dicembre del 1993. Con il 3.11 si chiudeva una fase , che si potrebbe definire di apprendistato, per le interfacce a finestre di BigM: il 24 agosto del 1995 nasceva Windows95 , il primo sistema operativo consumer con interfaccia grafica integrata prodotto a Redmond, tutto (almeno in teoria) a 32 bit , con la barra d’avvio e i nomi di file lunghi, il preemptive multitasking , Internet Explorer e tante delle caratteristiche che ancora oggi caratterizzano i desktop di BigM.
Il successo di Win95 fu notevole, e l’impatto sui computer di tutto il mondo sensibile. Grazie alla sua popolarità, i successori Windows98 e WindowsME incontrarono fortune crescenti nella community degli utenti di PC, tanto da creare una spasmodica attesa per il tanto agognato santo graal che riunisse l’ammirato kernel NT , dell’omonimo sistema operativo sviluppato da BigM per i professionisti, con l’interfaccia consumer.
Si sarebbe chiamato Windows XP , sarebbe nato nell’autunno del 2001, e avrebbe ricevuto un’accoglienza trionfale, un successo fino ad oggi senza pari, e sarebbe diventato il beniamino degli utenti. Tutto finalmente davvero a 32 bit, con service pack in grado di migliorarne la stabilità e la resa nel corso di tutta la sua vita. Al termine del suo ciclo, con l’arrivo sul mercato del successore Vista, un autentico movimento popolare spontaneo per tentare di tenerlo in vita : niente da fare, XP è destinato alla pensione (anche se resisterà sui netbook fino al 2010).
Windows Vista , la sesta versione di Windows, è storia di questi mesi: lanciato a gennaio del 2007, non ha ricevuto fino ad oggi gli stessi apprezzamenti e lo stesso indice di gradimento del suo predecessore. Nel frattempo l’offerta di Microsoft si è allargata , l’azienda di Redmond ha cambiato leader ed è diventata una potenza assoluta non solo nel settore del software ma più in generale nell’economia globale. Windows è diventato Server , Home Server , viene declinato a 32 e 64 bit e forse è pure destinato a dissolversi nelle nuvole della splash screen di Win95.
Sta di fatto che Windows è stato in giro per un quarto di secolo e non pare avere voglia di togliere le tende dai PC. Ultimamente Linux e Mac OS X si sono fatti (o rifatti, a seconda dei casi) più pressanti nel loro tentativo di scalare la vetta, c’è chi parla della fine dei sistemi operativi tradizionali, eppure sono tutti lì ad aspettare l’uscita di Windows 7 . Appuntamento all’estate del 2009 su questi schermi.
Luca Annunziata