Il ministero per l’Innovazione e la Digitalizzazione ha fatto sapere che grazie ai fondi del PNRR è stato possibile creare un nuovo fondo denominato “Repubblica Digitale” e focalizzato su temi centrali per l’evoluzione del paese: riduzione del divario digitale, semplificazione dei servizi, agevolazioni alle imprese e maggiore sicurezza per dati e servizi della Pubblica Amministrazione.
PNRR, 250 milioni per la cultura digitale
Il Decreto Legge sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette sul piatto 250 milioni di euro e una serie di iniziative con le quali tentare di colmare il gap che ci divide dall’alfabetizzazione digitale media europea: l’obiettivo è di raggiungere il 70% di cittadini “digitalmente abili” entro il 2026, così che possa essere quanto più ampia possibile la platea su cui costruire l’Italia di domani.
Fondi a disposizione della cultura, insomma, ma con una ricaduta estremamente pragmatica: soltanto un cittadino abilitato alle nuove tecnologie è un cittadino pienamente incluso nei benefici che tramite tali tecnologie è possibile elargire alla popolazione. Una piena cittadinanza può essere tale soltanto espletando percorsi di questo tipo: avere un canale di accesso, una connessione, uno SPID e la capacità di utilizzare questi tasselli implica la possibilità di accedere alle opportunità che il sistema Paese mette a disposizione. 250 milioni di iniziativa ed una miriade di segnali sottili disseminati nel dibattito quotidiano potranno fare la differenza, se non altro per innescare un ciclo virtuoso che avrà in seguito il dovere di autoalimentarsi.