3 Italia: noi arriveremo prima del WiMax

3 Italia: noi arriveremo prima del WiMax

Sul piatto 300 milioni di euro per portare la connettività mobile veloce nelle aree digital divise del paese, là dove l'ADSL è una chimera. A Punto Informatico 3 spiega: sarà molto meglio del WiMax per questo, questo e quest'altro motivo
Sul piatto 300 milioni di euro per portare la connettività mobile veloce nelle aree digital divise del paese, là dove l'ADSL è una chimera. A Punto Informatico 3 spiega: sarà molto meglio del WiMax per questo, questo e quest'altro motivo

Roma – Il digital divide italiano viene preso d’assalto su più fronti: se le politiche governative hanno dovuto cedere il passo al crollo del Governo, se il WiMax non arriverà che tra molto tempo nei luoghi più inaccessibili del paese, 3 Italia invece tenta il colpaccio. Vuole arrivare là dove nessun broad band è mai giunto prima. Per diffondere servizi di connettività mobile e spargere tra gli esclusi della banda larga il verbo dei propri piani tariffari.

3 Italia: noi arriveremo prima del WiMax Per farlo e anticipare tutti, 3 mette sul piatto 300 milioni di euro . Serviranno nei prossimi tre anni ad aumentare la capacità e la copertura della rete HDSPA dell’operatore. “Le aree coinvolte nel progetto – spiega 3 a Punto Informatico – sono quelle del Mezzogiorno, quelle non raggiunte dall’ADSL e oggi servite solo da banda stretta”. “Si parla – sostiene l’operatore – di un bacino di 20 milioni di persone”, quelle che oggi possono disporre solo di narrow band . Già oggi, dice l’azienda, 600 comuni italiani e 1,5 milioni di persone non coperti dall’ADSL sono raggiunti dalla banda larga mobile di 3 Italia.

Da qui e dalla necessità impellente di aziende e consumatori di poter contare su collegamenti veloci, tutta l’opportunità che 3 spera di cogliere a discapito dei propri competitor sul mobile e del wireless in generale. Tutto dipenderà dalla possibilità che la rete di 3 arrivi effettivamente nelle aree escluse, ma moltissimo dipenderà dalle tariffe . Quelle attuali per attività svolte sotto copertura 3 vanno dai 19 euro al mese per 5 giga di traffico (Tre.Dati) ai 9 euro al mese per navigare usando il cellulare come modem con 50 mega di traffico al giorno (Naviga 3) fino ai 3 centesimi di euro per megabyte (SuperWeb). C’è poi X-Series, pensata per utilizzare dal videofonino servizi di photosharing, Skype, eBay, instant messaging e via dicendo: inclusa di default in una serie di abbonamenti consumer e business, X-Series costa 1 euro al giorno oppure 3 alla settimana o 9 al mese.

Il punto chiave, la svolta che potrebbe dare a 3 una vera penetrazione sul territorio dei digital divisi , evidentemente, è però il varo di una tariffa dedicata , una X-Series rivista e corretta per consentire l’accesso a tutti i servizi di rete, una flat che aggiunga all’assenza di limiti sui dati scambiati i vantaggi della connettività mobile disponibile anche al di fuori delle mura domestiche, accessibile sia col cellulare che col computer. Per ora nessun annuncio del genere è pervenuto, nel frattempo però 3 lavora molto per far conoscere l’offerta dati. In particolare con “Prova 3 Gratis”, opzione che consente a 10mila persone per una settimana di sperimentare su Windows e Mac la banda larga di 3 utilizzando un modem USB dedicato.

Il fattore qualità gioca un ruolo fondamentale per creare attesa attorno alle offerte attuali e a quelle che verranno. In una nota diffusa ieri, Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia, ha ricordato che la “banda larga in mobilità incondizionata garantita dall’HSDPA” è una “evoluzione dell’UMTS che permette di raggiungere già 7,2 Mbps in alcuni hot spot in Italia e 14,4 Mbps nel giro di 2 anni”.


la vecchia connettività
3 Italia sembra certa che il suo investimento rientrerà moltiplicato nelle sue casse e sostiene di non temere l’avvento del WiMax , la tecnologia su cui, come noto, l’Italia ora sembra puntare proprio per aggredire quel digital divide che 3 vuole trasformare in un’occasione commerciale. “Non temiamo la concorrenza del WiMax – spiega l’operatore a Punto Informatico – Gli operatori WiMax che hanno preso la licenza hanno piani di investimento comparabili ma su un arco temporale maggiore, di 4-5 anni, e puntano a realizzare inizialmente una infrastruttura che duplica la rete fissa ma non la rete mobile”.

Sulla carta, dunque, 3 sente di avere almeno tre anni per piazzare i suoi avamposti sul territorio senza sentirsi sul collo il fiato dei competitor. “Ad oggi – sottolinea a PI – lo stesso WiMax Forum indica nel 2009 la data di arrivo sul mercato di PDA e smartphone, adatti per la fascia alta di mercato”. Ma non è tutto qui: a fornire un vantaggio competitivo alla soluzione dell’operatore secondo i suoi responsabili sono anche le difficoltà e gli oneri della copertura WiMax . Spiega 3: “Le frequenze assegnate al WiMax in Italia (3,5 GHz, ndr) rendono la copertura territoriale capillare molto onerosa e difficile, non solo rispetto alla duplicazione della rete fissa, ma rispetto alle altre tecnologie radiomobili”.

L’azienda ostenta ottimismo dati alla mano: sul fronte della connettività mobile – dice – “si prevede che gli operatori mobili vendano complessivamente nel 2008 più di quello che hanno venduto nei 4 anni precedenti e le attivazioni di linee-dati mobili (1,4 milioni) superino quelle fisse (1,3 milioni)”. Non solo, continua l’azienda: “Un cliente 3 ogni mese supera 1,2 gigabyte di traffico dati in mobilità, mentre il traffico dati giornaliero transitato sulla rete è raddoppiato negli ultimi 6 mesi, passando dai 2,5 Terabyte/giorno del giugno 2007 ai 5 Terabyte/giorno raggiunti a gennaio 2008”.

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Pubblicato il
19 mar 2008
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