Android scatta in RAW

Android scatta in RAW

Codice scovato tra le righe di KitKat rivela che Google lavora alla gestione della fotocamera da esporre tramite API. Permettendo di prelevare le informazioni direttamente dal sensore per migliorare l'elaborazione dello scatto
Codice scovato tra le righe di KitKat rivela che Google lavora alla gestione della fotocamera da esporre tramite API. Permettendo di prelevare le informazioni direttamente dal sensore per migliorare l'elaborazione dello scatto

La fotocamera diventa sempre più spesso strumento di marketing per la promozione degli smartphone, e a Mountain View non stanno con le mani in mano: i tecnici Google stanno sviluppando un API da inserire nel codice di Android che consentirà di scattare foto in RAW, ovvero in un formato non a perdita che preleva tutte le informazioni dal sensore per poterle processare tramite un algoritmo apposito . Il RAW è l’equivalente del negativo nella vecchia foto chimica, e per gli appassionati è sinonimo di scatti di qualità: in una futura versione dell’OS, se i produttori decideranno di implementare la funzione, potrà esserci una maggiore attenzione per questo comparto.

La gestione dei file RAW non è una prima assoluta : Nokia, che sulle foto punta molto , ha introdotto questa funzionalità nel Lumia 1520 che sta per uscire sul mercato, e da gennaio anche il 1020 da 41 megapixel avrà la stessa capacità (dovrebbe essere compresa nell’update Black). Android ora si mette in scia , e il codice individuato spiega per sommi capi come sarà impostata questa funzione: tramite le API Android.hardware.photography si potranno ottenere fotografie dal sensore non più solo in formato JPEG, ma anche ad esempio in un binario rappresentante un mosaico Bayer (una delle più comuni modalità di configurazione degli elementi sensibili, i pixel, su un sensore fotografico) con precisione di 16 bit su singolo canale.

In altre parole , le app potrebbero elaborare lo scatto senza la mediazione di Android: questo potrebbe significare maggiore qualità o anche semplicemente effetti speciali applicati direttamente sulle informazioni pure prima che gli algoritmi di compressione intervengano ad abbatterne la qualità. Le immagini in RAW sono un’arma a doppio taglio, visto che occupano molto più spazio in memoria dei file compressi, ma terminali come Galaxy Camera potrebbero spingersi molto più avanti nel discorso fotografico di quanto non abbiano fatto oggi: produttori di elettronica come Samsung, Panasonic, o anche Nikon che ha compiuto un’incursione nel terreno degli androidi, potrebbero mettere in cantiere vere e proprie fotocamere con tutti i crismi del caso e con un firmware costruito sul sistema operativo di Mountain View.

I dettagli sulle nuove funzioni mancano ancora, anche se da quanto scovato nel codice si evince che la nuova API comprende anche la gestione della “raffica” (lo scatto di immagini in rapida sequenza) e qualche miglioramento nell’ algoritmo del riconoscimento dei visi , per completare il quadro delle funzioni tipiche di una fotocamera ( c’è anche traccia di una funzione relativa a una “removable camera”, ma per ora questo rimane un mistero da svelare). Le specifiche adottate sono superiori persino a quelle delle reflex digitali (16 bit di precisione sono oltre l’attuale stato dell’arte), ma si tratta di un lavoro svolto in prospettiva futura per garantire spazio di manovra. Mancano informazioni precise su quando questo codice sarà effettivamente disponibile , visto che per ora è ancora contrassegnato come “non ancora pronto”, ma è facile ipotizzare che entro il 2014 ci sarà senz’altro in commercio almeno uno smartphone (magari il Nexus 6) dotato di queste funzioni.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
19 nov 2013
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