Per chi ha abbastanza primavere alle spalle da aver provato in prima persona Windows 95 sarà impossibile non essere colto da un afflato di nostalgia leggendo 3D Movie Maker. Incluso nel sistema operativo proprio per mostrarne le capacità nell’ambito del rendering in tre dimensioni, il software permetteva di creare brevi filmati collocando personaggi, testi, musiche ed effetti speciali in ambienti predefiniti. Dei veri e propri cortometraggi, da mostrare poi orgogliosamente ad amici e parenti. Torniamo a parlarne oggi, a quasi trent’anni di distanza, poiché il progetto è appena stato reso open source.
Microsoft ha reso 3D Movie Maker open source
Il codice sorgente è a disposizione di tutti su GitHub. Come sottolineato da Microsoft, non è pensabile far girare il programma su W10 o W11 senza correre il rischio di andare incontro a problemi di compatibilità, pur con tutta la buona volontà e gli interventi del caso. L’averlo aperto a sviluppatori e appassionati di tutto il mondo potrebbe comunque riservare qualche gradita sorpresa.
È inclusa una build del motore BRender, componente di terze parti messa a punto sempre alla metà degli anni ’90 da Argonaut. Nello stesso periodo è stata lanciata una versione personalizzata dall’emittente televisiva Nickelodeon, con i personaggi dei suoi programmi: i collezionisti possono trovarne ancora oggi qualche copia su CD spulciando nel catalogo di eBay.
Chi per ragioni anagrafiche non sa di cosa si sta parlando, può dare uno sguardo al filmato qui sotto per capire cos’è stato 3DMM. Per meglio contestualizzare il software nella sua epoca d’appartenenza è doveroso ribadire che risale a quasi tre decenni fa e che il suo target di utenti era costituito principalmente dai più piccoli.
Con ben 40 personaggi differenti a disposizione e un framerate da 6-8 fps, 3D Movie Maker ha contribuito a modo suo ad avvicinare una generazione al concetto di editing e montaggio video. Alcune community come quella del forum 3dmm.com continuano ancora oggi a celebrarne la memoria.
Chiudiamo con una curiosità. Il celebre font Comic Sans ha fatto la sua prima comparsa proprio in questo software. È stato l’inizio della fine. Nessuno è mai riuscito a fermarne la diffusione incontrollata.