Gli occhialini 3D impiegati nei cinema saranno proibiti ai minori di 3 anni: si abbassa l’asticella del divieto prima prevista fino ai 6.
Il TAR del Lazio si è espresso sul ricorso presentato da Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) e da una sala cinematografica di Roma, con cui si chiedeva l’annullamento della circolare del Ministero della Salute e il parete del Consiglio Superiore di Sanità circa i limiti associati all’impiego degli occhialini necessari per vedere i film in 3D .
Il giudice amministrativo per la sentenza ha tuttavia deciso di attenersi a quanto comunicato dal Ministero della Salute, che fornisce indicazioni precise circa le informazioni che le sale cinematografiche devono dare al pubblico sia rispetto al tipo di prodotto si rispetto alla pulizia che devono condurre per assicurarne l’utilizzo.
Nella sentenza il Tribunale ha ribadito poi che vi sono rischi per la salute derivanti dall’utilizzo della tecnologia impiegata per la visione in tre dimensioni, ma ha abbassato l’età sotto la quale è proibito il suo impiego dai 6 ai 3 anni : un limite che rappresenta secondo il giudice “una totale garanzia per la salute dello spettatore della cinematografia 3D”.
Anec si è detta insoddisfatta della decisione e ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello. Ad accogliere la sentenza favorevolmente è invece Codacons che parla di una decisione del TAR che vincola “le sale cinematografiche di tutta Italia ad attenersi a quanto stabilito dal Ministero, e quindi ad informare correttamente gli spettatori e seguire precisi protocolli di pulizia e disinfezione degli occhialini. In virtù di tale sentenza, i cinema che non si atterranno a tali indicazioni verranno denunciati nelle sedi competenti”. Il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi parla inoltre dell’opportunità di estendere tali precauzioni anche in altri ambiti: “Il divieto di utilizzo di occhialini per i minori di anni 3 deve essere esteso anche alle abitazioni private, dove il 3D è arrivato grazie ai televisori di ultimissima generazione”.
Il dibattito sulla tecnologia 3D resta peraltro aperto: in contrapposizione all’opinione del Ministero della salute italiana, si sono espressi negli ultimi tempi diversi studi e anche il presidente della Società Oftalmologica Italiana, Matteo Piovella, che ha detto che “gli occhiali 3D non comportano rischi per la salute, né per ipotizzati problemi agli occhi né per i rischi di contagio per la scarsa igiene”.
Claudio Tamburrino