Uno nuovo studio sembra suggerire che essere soggetti alla visione 3D per molte ore di fila può procurare mal di testa: il cervello non ama particolarmente le illusioni ottiche per tempi prolungati.
In realtà, niente che i primi utenti dei film in 3D non abbiano in linea di massima potuto verificare sulla propria pelle: nel caso del cinema gli effetti collaterali sembrano diminuiti con lo sviluppo di occhiali sempre migliori e, in ogni caso, l’utilizzo rimane limitato a poche ore. Il fatto poi che la visione sia saltuaria ha attenuato le paure di danni (a parte in un caso tutto italiano che scaricava sul 3D le colpe di una mancata pulizia degli occhiali).
Con lo sviluppo di console di giochi e televisori in 3D vi sono però nuovi pericoli e quindi vi è bisogno di nuovi dati. E per questo sembra essersi impegnata direttamente Nintendo.
Con la nuova versione della sua console portatile 3DS , che mette a disposizione dei giocatori una dimensione in più (senza bisogno di appositi occhiali), Nintendo sembrava potersi aggiudicare un notevole vantaggio sugli avversari ed avere la strada spianata: in realtà i dubbi sulle possibili conseguenze di un utilizzo eccessivo del 3D hanno spinto Nintendo a commissionare una ricerca a un esperto di 3D per determinare le conseguenze di un’esposizione prolungata nel tempo.
Già Samsung aveva avvertito sull’utilizzo dei suoi apparecchi televisivi tridimensionali, invitando gli utenti ad adottare precauzioni nell’utilizzo . Allo stesso modo Nintendo ne raccomanda un uso moderato , in particolare per i più giovani, i cui occhi non sarebbero ancora del tutto sviluppati e quindi più vulnerabili. Secondo Fils-Aime, CEO di Nintendo America, i bambini con meno di 7 anni dovrebbero evitare del tutto la 3DS .
Claudio Tamburrino