4chan è irraggiungibile: il forum risulta down dalla giornata di ieri. Quando si riesce a collegarsi, la board non carica comunque correttamente la homepage e le altre sezioni, come mostrato dallo screenshot allegato qui sotto, appena catturato. Cosa è accaduto e cosa sta accadendo a una delle mete da sempre più controverse dell’intero mondo online?
L’attacco a 4chan, poi il down
Stando a quando emerso, la situazione attuale è la conseguenza diretta di un attacco. Chi lo ha eseguito è riuscito ad accedere al server che ospita il portale, pubblicando poi immagini della pagina phpmyadmin e svelando informazioni riservate sia sul team di moderazione sia a proposito di molti degli iscritti. Tra i dati esposti ci sono anche gli indirizzi email degli utenti, in alcuni casi riconducibili ai domini .edu e .gov.
Non è chiaro se, come ed eventualmente con quali tempistiche o modalità, 4chan potrà tornare operativo. Non è la prima volta che il forum è oggetto di violazioni (alcuni articoli pubblicati su queste pagine risalgono al 2009, 2010, 2011). Ogni volta si è però rialzato, forte dell’appoggio fornito dalla sua community, ora colpita direttamemente. Questa volta, la portata del leak è tale da poter risultare decisiva per la definitiva messa offline.
Sembra infatti essere trapelato anche il codice sorgente, rivelando alcune vulnerabilità presenti ormai da anni. Proprio per questo motivo, il ripristino di una versione sicura richiederebbe molto tempo.
Un po’ di storia
Fondato nel 2003 da Christopher “Moot” Pole, (assunto poi nel 2016 da Google per lavorare al social network G+), 4chan è stato ceduto nel 2015 a Hiroyuki Nishimura per una cifra mai ufficialmente confermata.
La sua community è ritenuta responsabile di alcune azioni come la violazione dell’account privato di Sarah Palin (candidata vicepresidente repubblicana) nel 2008, la pubblicazione di pornografia su YouTube nel 2009 e del leak di foto private delle celebrità nel 2014. Nelle scorse settimane, a inizio aprile, sulla board sono comparsi falsi messaggi relativi al posizionamento di una bomba nel parlamento norvegese.